(foto Giovanni e Anna Utano) Immagine, in tempo quasi reale, dal porto di Scari a Stromboli. Sembra di assistere ad uno dei tanti sbarchi di extracomunitari sulle coste siciliane.
Ma, guardando bene, è anche peggio. La differenza è che siamo nel porto di Stromboli, sede di un vulcano attivo, patrimonio dell'umanità, sito a rischio sismico e vulcanologico.
Ma si può davvero continuare a sopportare tutto ciò? E se il vulcano decidesse di fare le bizze...cosa accadrebbe?. Ci si rende conto che, in mezzo a questa gente, non cadrebbe a terra nemmeno uno spillo. Ed ancora che gli stessi "mordi e fuggi" qualche ora prima intasavano le viuzze dell'isola?
Si può sacrificare un'isola, la sua "vera" valenza turistica ed un habitat fragilissimo, ad un ticket di sbarco?
Certo ci diranno che ordinanze limitative del passato sono state "cassate" e hanno visto il comune soccombere...ma qualcosa bisogna pur fare...prima che lo faccia madre natura.
L'area marina protetta, come ha avuto modo di sottolineare il dottor Pino La Greca in precedenza, potrebbe essere una soluzione per contingentare gli afflussi. Ma in attesa di questa?
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