Gentile
Direttore,
approfitto
della Sua ospitalità per condividere con la comunità di Canneto una questione
che, potendo offrirsi come una risorsa per i nostri giovani (ma non solo),
finisce per rivelarsi invece un problema.
La
scuola di Canneto è dotata di un piccolo campetto sportivo, collocato alle
spalle dell’edificio lato monte, dove gli alunni dei tre ordini di scuola,
oltre a svolgere attività motorie, possono trascorrere anche qualche minuto di
intervallo nel corso delle mattinate di scuola.
L’accesso
al campetto è inibito, negli orari di chiusura della scuola, dalla chiusura dei
cancelli esterni e dalle porte d’ ingresso dell’edificio stesso.
Tuttavia
vi è chi, negli orari di chiusura della scuola, trova modo di intrufolarsi nel
campetto stesso attraverso percorsi più o meno “fortunosi” e “spericolati”,
approfittando dello spazio come luogo di ritrovo, magari per una partitella a
pallone, per farsi due chiacchiere e cose di questo genere (spero!).
Come
Dirigente scolastico dovrei disapprovare queste “intromissioni”, come cittadino
di questa comunità mi sento di comprenderle (anche se non di giustificarle): si
tratta dell’unico campetto sportivo della frazione e come non sentirsi
rassicurati del fatto che i ragazzi giochino a pallone a scuola e non in mezzo
alla strada?
Detto
questo spiego perché la risorsa diventa un problema.
L’Amministrazione
comunale, come ogni anno, poco prima dell’inizio delle lezioni ha fatto
eseguire una bella pulizia di fondo dell’area.
La
pulizia però, come accade speso, dura solo non più di qualche giorno: alla
mattina i collaboratori scolastici e gli insegnanti ritrovano un campetto
disseminato di bottiglie vuote, lattine di birra, pacchetti di sigarette,
cartacce varie, tutto abbandonato a casaccio in ogni parte del campo.
Esiste
un bidone delle immondizie, con un sacco sistematicamente cambiato dai
collaboratori scolastici, ma sembra che gli occasionali utenti non se ne
rendano conto.
Sabato
scorso (ieri) ho disposto una nuova pulizia dell’area che i collaboratori scolastici
hanno eseguito a dovere.
Questa
mattina (domenica) mi sono recato al plesso per dare una controllata di
passaggio, e al campetto ho personalmente raccolto e gettato nel contenitore
due bottiglie vuote di acqua, un pacchetto di sigarette, un pallone bucato e
una carta per alimenti sporca.
Non
erano certo dimenticanze del lavoro dei collaboratori di sabato.
Allora
mi chiedo: ma se questa struttura, per quanto piccola, è così importante e
frequentata anche da chi, per accedervi, rischia magari ogni volta l’osso del
collo, perché non averne anche un po’ di rispetto?
Non
sempre i collaboratori possono garantire la pulizia in tempo utile perché le
classi possano fruirne, perché certe mattine più che un campo da gioco pare un
campo di battaglia (rottami, immondizie varie, bottiglie di liquori, scarpe
vecchie, vetri rotti, perfino la recinzione di protezione alla base delle scale
antincendio è stata letteralmente divelta… siamo al vandalismo vero e proprio).
La
scuola potrebbe concordare con qualche associazione locale una regolamentazione
d’uso, al di fuori dell’orario scolastico, come prevede il nostro regolamento: forse l’area resterebbe un po’ più in ordine e
chi vi accede rischierebbe di meno per la propria incolumità.
Insomma
un invito a considerare propria di ciascuno di noi questa risorsa,
rispettandola come si rispettano le cose proprie e personali, acquisite con
sacrificio e fatica: bastano pochi passi, due dita e oplà, il bidone della
spazzatura sta accanto alla porta d’ingresso.
Almeno
questo per favore…..
Renato Candia (dirigente scolastico)
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