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lunedì 2 novembre 2015

Il ripascimento di Portinenti (di Francesco Valastro)

(Francesco Valastro) Un paio di anni fa ebbi a dire a pochi intimi che, se non vi foste affrettati a ripristinare la spiaggia di Portinenti, San Bartolo vi avrebbe affogato tutti. Ovviamente scherzavo, ma, guardando le foto e leggendo gli articoli dei notiziari online di oggi, mi è venuto subito in mente il detto: “Scherza coi fanti, ma lascia stare i santi”.
Non è mio intendimento intimorire nessuno ma penso che forse al nostro Santo Protettore sarebbe più gradito il ripristino della spiaggia dove sono approdati i suoi resti mortali che i vari festeggiamenti in suo onore che potrebbero essere più sobri e risparmiare diverse decine di migliaia di euro spesi in fuochi d’artificio.
Queste decine di migliaia di euro potrebbero essere impiegate meglio, per fare un esempio a caso, nel ripascimento della suddetta spiaggia. Ritengo, però, che non ce ne sarebbe nemmeno bisogno perché sono convinto che tutti i proprietari di automezzi, adatti al trasporto d’inerti, sarebbero felici di prestare gratuitamente la loro opera a tale fine, come pure i ruspisti.
Allora rivolgo il mio ennesimo appello al Sig. Sindaco: invece di fare scaricare questo materiale dove capita, lo faccia versare, a costo zero, a Portinenti e vediamo cosa succede in attesa che siano realizzati i, più volte annunciati, lavori di ripascimento.
Mi perdoni, il desiderio di vedere rinascere questa spiaggia è così grande che mi ha fatto dimenticare che occorrono diecine di analisi e di autorizzazioni per fare questo tipo d’intervento. Infatti, per questi motivi, essendo i detriti di via Roma inquinati da liquami, non sono stati utilizzati per Portinenti ma depositati altrove. Non mi risulta che siano stati portati nel cuore del deserto del Sahara, pertanto, essendo rimasti sull’isola e magari nelle vicinanze di Portinenti, tutti gli inquinanti sono finiti in mare. Ergo ci siamo presi tutti gli inquinanti e abbiamo la spiaggia sempre più piccola.
Mi è venuta un’idea: per ovviare alle varie disposizioni facciamo una catena umana di 4 km con ca. 4.000 persone e con dei secchielli trasferiamo i detriti in eccesso da Calandra a Portinenti.
Ridiamoci su, altrimenti non ci resta che piangere.
A chi caldeggia le barriere in mare per proteggere le spiagge ripeto, per l’ennesima volta, che non servono a nulla; se vogliamo mantenere le nostre spiagge non rimane che il ripascimento duraturo (vedi studio Prof. Ortolani su spiaggia di Vietri sul Mare).

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