Ieri venerdì 19 febbraio ha preso il via nella chiesa parrocchiale di S. Pietro, con la meditazione delle prime tre stazioni, la Via Crucis biblica che si snoderà lungo le cinque settimane che ci separano dalla settimana santa.
La Via Crucis è stata presentata all’inizio della liturgia dal dott. Michele Giacomantonio che ne ha fatto la storia sottolineando come può farsi risalire, in maniera embrionale, ai primi secoli dell’era cristiana con la visita dei pellegrini ai luoghi della Passione. Ma nella forma attuale la Via Crucis tradizionale, chiamata anche “compassionevole”, perché mira a destare nei fedeli la compassione per le sofferenze di Cristo nasce nei paesi fiamminghi e probabilmente ha ricevuto la sua forma definitiva attuale in Spagna da parte dei frati minori all’inizio del XVII secolo. Dalla Spagna, la Via Crucis a 14 stazioni fu esportata in Sardegna e in Italia, dove fu diffusa dai francescani.
Con lo sviluppo degli studi biblici anche presso i laici e in particolare, a partire dal Concilio Vaticano II, matura l’esigenza di riportare questa devozione alle fonti evangeliche liberandola da tutte quelle incrostazioni provenienti dai vangeli apocrifi e da tradizioni spesso leggendarie. Nasce così la Via Crucis chiamata biblica per distinguerla da quella tradizionale, che ebbe il momento di suo massimo riconoscimento nel Venerdì Santo del 1991 quando Papa Giovanni Paolo II cominciò a praticarla.
Praticare la Via crucis biblica non vuol dire denigrare quella tradizionale. La via crucis cosiddetta compassionevole ha avuto un grande merito storico. In un tempo in cui imperava l’analfabetismo e anche la cultura religiosa era poco diffusa nel popolo essa ha avuto il grande compito di alimentare la fede e la pietà nella gente comune sollecitando il cuore più che la mente. Per questo grandi santi come Bernardo, Francesco e Bonaventura vi si sono dedicati con passione. Ma oggi che il Popolo di Dio è cresciuto nella cultura ha bisogno di una devozione più matura. Ed appunto per questo Mons. Gaetano Sardella ha voluto sperimentare questa Via Crucis biblica.
Dopo la presentazione di Giacomantonio il Parroco ha presieduto e diretto la liturgia. I commenti alle stazioni tratte dal libretto “Una Via Crucis per pregare e meditare” distribuito gratuitamente ai partecipanti sono stati lette da Suor Teresa, Superiora delle Suore Francescane dell’Immacolata Concezione di Lipari, alla cui fondatrice il libretto è stato dedicato, dalla signora Maria Corrado, Superiora della confraternita femminile dell’Addolorata, e la prof.ssa Elvira Casaceli.
Nella seconda stazione Maria Corrado , parlando del tradimento di Giuda, cita don Primo Mazzolari ed una sua predica del giovedì santo del 1958: “Io non posso non pensare che anche per Giuda la misericordia di Dio, questo abbraccio di carità, quella parola amico, che gli ha detto il Signore mentre lui lo baciava per tradirlo, io non posso pensare che questa parola non abbia fatto strada nel suo povero cuore. E forse all’ultimo momento, ricordando quella parola e l’accettazione del bacio, anche Giuda avrà sentito che il Signore gli voleva ancora bene e lo riceveva tra i suoi di là. Forse il primo apostolo che è entrato insieme ai due ladroni. Un corteo che certamente pare che non faccia onore al figliolo di Dio, come qualcheduno lo concepisce, ma che è una grandezza della sua misericordia”.
Nella terza stazione, Elvira Casaceli, dopo aver sottolineato come quello a Gesù - alla luce della Mishnah, la grande collezione delle tradizioni rabbiniche - é un processo irregolare con una sentenza illegittima, commenta: “Questa ignominia compiuta dal Sinedrio che rimarrà come un marchio indelebile nella storia dell’umanità non bolla il popolo di Israele ma i suoi capi degeneri, corruttori e corrotti tanto è vero che Dio per dare vita ad una nuova alleanza riparte proprio dal cuore del popolo di Israele. Ed è l’ebreo Gesù, figlio di Davide, chiamato all’epica lotta per riscattare tutto il genere umano”.
Concludendo la celebrazione con la benedizione don Gaetano ha sottolineato come questa Via Crucis proposta non serve solo per pregare e meditare ma per farci affrontare la vita di tutti i giorni. Questa immagine della misericordia che don Mazzolari invoca per “nostro fratello Giuda” ci riporta alla misericordia che ogni giorno Papa Francesco chiede per gli uomini ed agli uomini del nostro tempo e quando si parla di dirigenti corruttori e corrotti sembra di sfogliare la cronaca dei nostri giorni.
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