L'incidente si è verificato a quota 200 s.l.m.
Richiesta che è stata raccolta da Fabio Peluso, un giovane di Lipari che la tedesca aveva conosciuto in aliscafo e con il quale aveva scambiato il numero di cellulare. Peluso ha poi provveduto a girare la richiesta d'aiuto agli addetti ai lavori.
Per trarla in salvo, comunque, c'è voluta tutta l'abilità dei vigili del fuoco del distaccamento di Lipari (caposquadra Nunzio Peditto) che, nonostante il buio e la particolare conformazione e profondità del dirupo (una trentina di metri), sono riusciti a raggiungerla e dopo averla adagiata ed immobilizzata sulla speciale barella chiamata "toboga" l'hanno dapprima portata sul sentiero e da qui in paese.
Le operazioni di soccorso da parte dei pompieri, stante il buio della notte e le difficoltà di accesso al dirupo, sono state effettuate adoperando delle tecniche speciali e mirate a quella che era la situazione
La giovane donna, visibilmente impaurita e che lamentava lancinanti dolori ad una caviglia e aveva escoriazioni e traumi in altre parti del corpo, dopo le prime cure ricevute in Guardia medica, è stata trasferita a Messina con l'elicottero del 118.
In ogni caso considerando l'entità della caduta e i colpi ricevuti durante la stessa la trentaquattrenne può davvero considerarsi una "miracolata".
All'operazione, oltre ai vigili del fuoco, hanno preso parte, ognuno per le proprie competenze, i Carabinieri, la Croce Rossa, la Guardia Medica e la Guardia Costiera. Quest'ultima provvedendo a trasportare tempestivamente i pompieri da Lipari a Vulcano e viceversa.
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