Dopo aver pubblicato alcuni dati
numerici sul servizio idrico integrato, oggi ci occupiamo della tassa sui
rifiuti solidi urbani.
Prendiamo sempre come riferimento
il decennio 2005/2014:
Voce
accertamenti Euro 22,3 mln
Voce
riscossioni in “c/c competenza” Euro 2,1 mln
Voce
riscossioni in “c/residui” Euro 16 mln
Dove:
Accertamenti = competenza
Riscossioni in c/c competenza =
cassa
Riscossioni in c/residui = cassa
Quindi se dal totale “entrata da
accertamenti” Euro 22,3 mln – (meno) Euro 2,1 mln da “Riscossioni in c/c
competenza” – (meno) 16 mln da “Riscossioni in c/residui”:
= uguale Euro 4,2
mln di somme non ancora incassate
Anche in questo caso una gran bella cifra!! Alla fine incassiamo l’80%
di quanto iscriviamo in bilancio nella voce accertamenti.
Nell’esercizio 2013-2014, rilevo
che viene aggiunta una nuova entrata “Tarsu
recupero anni precedenti” di circa 200mila Euro che fa guadagnare agli
incassi un altro punto percentuale che quindi si attesta all’81%.
Le domande da porsi sono sempre
le stesse: Come mai queste somme non sono state ancora incassate? Di queste
somme quanto sono in contenzioso? Chi sono le categorie di soggetti che hanno
contestato i consumi/addebiti?
Se suddividiamo in due periodi
questo decennio, configurandolo nelle due amministrazioni, emerge quanto segue:
Amministrazione Bruno: la percentuale degli incassi sulle
somme da accertamenti il 77%
Amministrazione Giorgianni: la percentuale degli incassi
sulle somme da accertamenti il 89%
Come abbiamo riscontrato per il
servizio idrico integrato l’attuale amministrazione ha ottenuto, in termini
percentuali, qualche punto in più rispetto a quella precedente.
Sulla gestione dei rifiuti
bisogna senza dubbio puntare sulla raccolta differenziata, in modo da abbattere
i costi di trasferimento a discarica di conseguenza diminuire il quantitativo
di rifiuto che viene trasferito sulla terra ferma a mezzo nave.
Infatti, numerosi ed autorevoli
studi dimostrano che quando supera la soglia del 40-50% la RD in genere contribuisce a ridurre il costo generale dei
servizi, in misura del 10-40%.
A condizione, però, di rispettare alcuni criteri base di ottimizzazione dei
servizi, a partire da un’elevata intercettazione a monte della frazione
organica.
Ultima ultima considerazione: Ma
a cosa serve la SRR? Ma soprattutto a che punto siamo con quelle paventate
verifiche che alcuni consiglieri avevano intrapreso su questa partecipata oltre
che nell’Eolie per l’Ambiente Ex ATO (società
in liquidazione che ha chiuso ultimo bilancio del 2014 con una perdita di esercizio pari ad Euro -
56.922).
Ps: ove possibile continueremo
l’analisi su altri tributi.
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