(da palermorepubblica.it) In Sicilia i turisti realmente presenti potrebbero essere quatto volte di più rispetto a quelli registrati ufficialmente: tre viaggiatori su 4 sfuggono ai censimenti. Per la prima volta la Regione ha fatto uno studio sulle reali presenze confrontando i dati di residenti, pernottamenti segnalati dalle strutture ricettive, dati sui rifiuti e sui consumi. In particolare lo studio si è concentrato sulle isole minori, Egadi, Pelagie ed Eolie, e il risultato è stato sorprendente. "Le analisi e gli studi che abbiamo fatto inducono a stimare che la rilevazione dei flussi turistici "ufficiali" è circa quattro volte inferiore al dato reale", si legge nel dossier di cui si dà conto oggi su "Repubblica Palermo" in edicola.
Il risultato è chiaro: "Le presenze turistiche desunte dalle statistiche ufficiali sono largamente sottostimate — riporta ancora il dossier, molto dettagliato e lungo 180 pagine fitte di schede e di analisi. — e confrontando tutti i dati delle isole minori analizzate, gli studi stimano la rilevazione turistica ufficiale quattro volte inferiore al dato reale". Cosa significa tutto questo? "Per prima cosa che il sistema di rilevamento dei dati non funziona — dice Saverio Panzica, ex dirigente regionale appena andato in pensione che ha coordinato il lavoro — dal 2007, dopo il varo di una legge finanziaria nazionale, è stata eliminata la sanzione amministrativa per le strutture che non consegnano i dati all’Osservatorio e all’Istat. E questo ha disincentivato una raccolta puntuale dei dati ufficiali. Ma chiaramente c’è anche dell’altro: un diffuso nero delle case vacanza e di altre strutture turistiche che sfuggono ai controlli non solo statistici ma anche sull’evasione fiscale
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