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mercoledì 21 settembre 2016

IL PIANO DI RIORDINO SANITARIO GUCCIARDI-CROCETTA VA RIPENSATO. «I MANAGER DELLE AZIENDE SONO GLI UNICI TITOLATI A RIPENSARE IL RIORDINO TERRITORIALE». LA CISL PRONTA AL CONFRONTO E ALLE PROPOSTE

«Il piano di riordino sanitario dell’assessore Gucciardi si è rivelato irresponsabile e disastroso perché deciso senza alcun confronto con manager, comunità locali, parti sociali e senza una analisi dei territori. E le manifestazioni di protesta in tutta la Sicilia lo confermano». Sono queste le riflessioni dei segretari generali della Cisl Fp e Cisl Medici di Messina, Calogero Emanuele e Gianplacido De Luca.
Il piano presentato dismette diversi servizi degli ospedali principali, dei bacini circostanti e dell'entroterra soprattutto per quanto attiene la rete dell’emergenza e urgenza.
I sindacati ritengono assolutamente impensabile che il Presidio Ospedaliero San Vincenzo di Taormina possa essere declassato a presidio di base e subire il depotenziamento di alcune unità operative, dimenticando che sino ad oggi ha rappresentato un presidio d’eccellenza non solo per la provincia di Messina. Così come viene definita scriteriata la scelta di sopprimere il pronto soccorso di Mistretta, conferma come il piano-proposta è stato fatto solo “a tavolino” senza tener conto dell’orografia e delle peculiarità del territorio.
Per la Cisl Fp e la Cisl Medici non è comprensibile come il neo Presidio Irccs-Piemonte debba subire il taglio di alcuni reparti vanificando le battaglie ed i percorsi che hanno portato all’approvazione della legge regionale di istituzione del nuovo presidio e che oggi mette a rischio anche i posti di lavoro e la posizione del personale che ha scelto di transitare nella nuova azienda.
«Approvare questo piano – aggiungono Calogero Emanuele e Gianplacido De Luca - significa negare il dritto alla salute al cittadino, costringendo l’utenza a doversi curare in altre regioni. Le parole dell’assessore Gucciardi e del Governatore Crocetta sono false quando affermano che il piano è stato sottoposto alla valutazione del Ministro alla Salute, perché il regolamento di attuazione del Decreto Balduzzi fissa criteri e standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi dell'assistenza ospedaliera, senza definire assolutamente la distribuzione di unità operative e posti letto. Insomma, come afferma il dirigente generale della programmazione sanitaria del Ministero della Salute, Renato Botti, la competenza in materia di organizzazione sanitaria è affidata all’autonomia regionale, che può definire autonomamente le caratteristiche (reparti, posti letto, ruolo nella rete ecc.) delle strutture che compongono la rete dell’emergenza-urgenza e la rete ospedaliera. L’Amministrazione Centrale verifica il rispetto degli standard previsti e non le scelte organizzative proprie della Regione, come ad esempio potenziare o depotenziare un presidio ospedaliero, chiudere un reparto piuttosto che un altro. E’ chiaro ed evidente che la irresponsabile scelta di questo piano è tutta del governo Crocetta».
Cisl Funzione Pubblica e Cisl Medici ritengono che il piano vada bocciato e ritirato, demandando ai manager delle aziende del territorio - Policlinico, Asp, Papardo, Irccs –Piemonte - il compito di dare vita ad una proposta di riordino delle rete ospedaliera e quindi di un’offerta sanitaria territoriale riconsiderando, se del caso, anche il modello distrettuale attuale, proponendo una rimodulazione ed aggregazione delle comunità locali al fine di poter garantire una piena copertura e continuità assistenziale sinergica tra ospedale e territorio, proprio nello spirito della “Balduzzi”. Una proposta di piano che deve essere oggetto di confronto con le amministrazioni locali e le parti sociali e solo dopo trasporla in un piano di riordino complessivo di tutto il territorio regionale.
«Non ci fidiamo - affermano i segretari generali Emanuele e De Luca - delle dichiarazioni rilasciate in questi giorni da parte dei vari esponenti politici proprio perché si rischia di dover subire una ulteriore scelta che va a danno della collettività messinese e siciliana. Come Cisl - concludono - siamo pronti al confronto e anche a presentare proposte concrete che tengano conto della peculiarità e dei bisogni del territorio che auspichiamo possano essere discusse ad un tavolo di confronto cui devono farsi promotori i manager delle aziende del territorio messinese».

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