Adesso al tribunale di Barcellona ( presidente Celi, giudici a latere Finocchiaro e Alligo)si è chiusa anche la vicenda, collegata alla villetta, che vedeva quale imputato l’ex dirigente del Comune di Lipari, architetto Biagio De Vita, accusato di aver omesso diligenza nella vigilanza della pratica e per pluriennale omissione nell'eseguire l'immissione in possesso del Comune della casa di Scaffidi. Insieme a De Vita finirono sul banco degli imputati anche i comandanti che si sono succeduti nel tempo alla guida della polizia municipale di Lipari ovvero Giacomo Marino, Domenico Russo e Stefano Blasco e lo stesso Salvatore Scaffidi.
All'udienza preliminare Marino e Russo furono prosciolti per insussistenza del fatto. Blasco e Scaffidi chiesero il rito abbreviato. Il primo venne assolto per non aver commesso, il secondo perchè il fatto non sussiste. Il gip Adamo, invece, ritenne di dover rinviare a giudizio il solo De Vita.
Adesso – come anticipato in premessa- anche per quest’ultimo, difeso dall’avvocato Rosario Venuto, è arrivato l’assoluzione perché il fatto non sussiste. Il pubblico ministero Matteo De Micheli aveva, invece, richiesto due anni e due mesi di reclusione. Il legale di De Vita aveva richiesto l'assoluzione perchè il fatto non sussiste ed in via subordinata per non aver commesso il fatto.
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