Ti sento così vicino, quest’oggi, Gesù, perché ti vedo proprio come me nei deserti della vita, confrontato con la tentazione.
Hai fame, Gesù, quella fame che dal profondo agita le mie viscere: fame di pane, certo, ma anche di consolazione, di sostegno, di simpatia, di benevolenza, di accoglienza, di amore.
Il tentatore è lì, pronto a suggerirci di risolverla magicamente questa fame, ma non ci sono scorciatoie
se si vuol essere fedeli al progetto del Padre tuo.
Hai bisogno di sentire il Padre accanto a te, in ogni frangente della tua esistenza, soprattutto quando sarà messa a dura prova dall’ostilità, dalla cattiveria, dall’odio.
E’ quello che domando anch’ io quando attraverso le regioni desolate della malattia, del fallimento, della morte.
Il tentatore è lì, pronto a spingerci verso il dubbio, verso la richiesta di gesti spettacolari, di prove eccezionali, ma c’è una sola strada, quella della fiducia, l’abbandono dei figli tra le braccia del Padre.
Avverti anche tu il miraggio della potenza, della ricchezza, della gloria.
Non sono queste da sempre il sigillo di Dio?
E invece sarà attraverso il sentiero dell’Amore, disarmato e disarmante, che il Padre darà compimento alla salvezza.
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