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sabato 5 maggio 2018

PUBBLICATO IL DECRETO CHE ASSEGNA OLTRE 25 MILIONI DI EURO ALLA CITTÀ METROPOLITANA PER INTERVENTI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA SULLE STRADE DELLA PROVINCIA. TONINO GENOVESE: «LA MOBILITÀ SUL TERRITORIO È AL COLLASSO PROGRAMMARE DA SUBITO GLI INTERVENTI PER EVITARE DI PERDERE LE RISORSE»

Oltre 25 milioni di euro destinati ad interventi straordinari di manutenzione della rete viaria per la Città Metropolitana di Messina dal 2018 al 2023. È stato pubblicato lo scorso 2 maggio il decreto approvato il 16 febbraio che finanzia gli interventi e i programmi per la rete viaria di provincie e città metropolitane che consegna subito nelle mani di Palazzo dei Leoni un milione e 875 mila euro utilizzabili dal prossimo 30 giugno per far fronte alle emergenze delle strade provinciali da anni senza manutenzione e senza un adeguato numero di cantonieri.
«Un’occasione da non perdere – sottolinea il segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese – che deve essere programmata sin da subito per spendere tutte le risorse a disposizione. Se non verranno utilizzate, infatti, torneranno al mittente ed è una situazione che non possiamo permetterci considerata la condizione della rete stradale della provincia che registra una mobilità ormai appesantita e quasi al collasso».
Il segretario della Cisl di Messina evidenzia, quindi, come dopo la prima tranche prevista per l’anno in corso, dal 2019 al 2023 la somma a disposizione di oltre 4 milioni (4.688.220,84) ogni anno che l’Amministrazione di Corso Cavour potrà disporre per interventi straordinari e di manutenzione sulle strade. «È fondamentale non farsi trovare impreparati ma programmare bene gli interventi con una mappatura di quelli più urgenti e cercare di realizzarli tutti. Nel decreto, infatti, si legge che in in caso di mancata o parziale realizzazione degli interventi nell'annualità di riferimento, è disposta la revoca delle risorse, per la quota non spesa, applicando una pari riduzione sui trasferimenti di risorse relative alle successive annualità. E questo rappresenterebbe un danno per tutto la comunità».

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