RIPORTIAMO IL TESTO PUBBLICATO SULLA PAGINA MESSINA TIRRENICA DELLA GAZZETTA DEL SUD IN EDICOLA OGGI.
Intrecci e affari nell'isola “verde” di Salina
«Due comitati d’affari», con dentro sindaci (di oggi e di ieri) e professionisti pubblici e privati
Sotto la lente la gestione dei Comuni di Santa Marina e di Malfa, tra appalti e concessioni edilizie
Tra i soggetti coinvoltigli ex primi cittadini Lo Schiavo e Podetti e un luogotenente dei carabinieri
Tra i soggetti coinvoltigli ex primi cittadini Lo Schiavo e Podetti e un luogotenente dei carabinieri
Leonardo Orlando Barcellona
I carabinieri della Compagnia di Milazzo che hanno svolto le indagini, l'hanno battezzata operazione “Isola Verde”, perché i fatti si sono verificati nel “paradiso” di Salina, dove tutto sarebbe stato consentito.
La Procura di Barcellona, con a capo il procuratore Emanuele Crescenti, a conclusione delle indagini sulla mala gestione dei Comuni eoliani di Santa Marina Salina e di Malfa, coordinate dal sostituto Federica Paiola, ha disposto la notifica, per 84 persone indagate, tra cui amministratori pubblici, di altrettanti avvisi di garanzia in cui si contestano una sequenza infinita di reati commessi ai danni della pubblica amministrazione.
Le contestazioni dei reati variano dall'associazione a delinquere per i componenti di due “comitati d'affari” - che sull'isola hanno avuto un unico denominatore - i quali, secondo le tesi della Procura, avrebbero “governato” e avuto il controllo capillare sul territorio e sulle attività amministrative che regolano la vita comunale di due dei tre comuni isolani, Santa Marina Salina e Malfa (l'altro è Leni).
Inoltre, a vario titolo, a tutti gli 84 indagati, tra i quali numerosi privati che hanno usufruito di precedure viziate da reati, si contestano, oltre al concorso in abuso d'ufficio e alla falsità in atti pubblici, reati che spaziano dalla corruzione, al peculato, alla turbativa di pubblici incanti, l'omessa denuncia da parte di pubblico ufficiale, la rivelazione e utilizzazione di segreti d'ufficio.
Tra gli indagati, oltre all'attuale sindaco di Santa Marina e all'ex sindaco dello stesso paese, vi sono anche ex sindaci di Malfa e l'ex comandante della Stazione dei carabinieri di Santa Marina Salina, il luogotenente Gimmi Stefani, al quale oltre il reato di falsità, si contesta ance l'omissione di atti d'ufficio.
La gestione di affari privati sarebbe avvenuta, secondo gli inquirenti, in danno della pubblica amministrazione, con la gestione illegale di gare di appalto, il rilascio di concessione edilizie non legittime, la demolizione e ricostruzione di ruderi, sulla cui esistenza talvolta sussistevano forti dubbi di veridicità, tanto che nella maggior parte dei casi sarebbero state riscontrate quelli che gli investigatori hanno definito “concreti indizi di assoluta falsità”. Il reato di aver fatto parte di una associazione a delinquere, per quanto riguarda gli episodi avvenuti a Santa Marina Salina, è stato contestato all'ex sindaco Massimo Lo Schiavo, al capo dell'ufficio tecnico comunale Giuseppe Caravaglio, e ad un geometra libero professionista Antonio Podetti, ex sindaco di Leni.
Quest'ultimo sarebbe stato, quale comune denominatore dei due distinti comitati d'affari, protagonista anche del sodalizio che si è venuto a creare nel Comune di Malfa dove, oltre che a Podetti, il reato di aver fatto parte di una associazione a delinquere viene contestato a due dipendenti dell'ufficio tecnico, il geom. Gianfranco Celi ed il responsabile pro tempore dello stesso ufficio tecnico, geom. Arturo Ciampi, figlio dell'ex sindaco Virgilio Ciampi, che risulta indagato nella stessa inchiesta per reati specifici.
Nel Comune di Malfa, come scrivono negli atti d'inchiesta i carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Milazzo che hanno svolto le indagini iniziate nel 2014, a seguito di un esposto anonimo in cui si descrivevano le attività in regime di “monopolio” nei due comuni isolani del geometra Antonio Podetti, «più che in quello di Santa Marina Salina, è emerso un quadro delinquenziale ben strutturato, un vero e proprio “sistema” finalizzato a favorire interessi privati nel disprezzo più assoluto di leggi e regolamenti e soprattutto dello sperpero, sebbene sia più corretto parlare di appropriazione selvaggia ed incontrollata, di risorse economiche pubbliche».
I militari dell'Arma, che avevano avanzato alla Procura di Barcellona persino la richiesta di ordinanze di custodia cautelare per gli indagati che si sarebbero resi protagonisti dei reati più gravi, hanno documentato in maniera minuziosa episodi illegali relativi alla «realizzazione del parcheggio pubblico, alla realizzazione dell'Isola ecologica», fino agli «affidamenti degli incarichi professionali per la progettazione dell'interramento cavi e dell'illuminazione pubblica» della frazione di Pollara.
Fatti, questi, dai quali sarebbe emerso che gli «affidamenti degli incarichi» sarebbero stati «pilotati, con il consenso dell'Amministrazione» in carica all'epoca dei fatti.
Per dimostrare questo, uno stralcio di una intercettazione riportata negli atti d'indagine farebbe emergere che coloro i quali hanno ricevuto incarichi professionali dal Comune erano persone «amiche dell'amministrazione».
I NOMI DEGLI INDAGATI*
L'ex sindaco di Santa Maria Salina Massimo Lo Schiavo, 46 anni, il capo dell'ufficio tecnico dello stesso comune Giuseppe Caravaglio, 54 anni; un tecnico libero professionista a cui si contesta la partecipazione ad entrambe le “associazioni” di Santa Marina e Malfa, Antonio Podetti, 56 anni, che è stato anche sindaco di Leni; architetto dell'Utc di Santa Marina Elena Caruso, 49 anni, un geometra dello stesso ufficio Antonio Battaglini, 54 anni; l'ex comandante della stazione dei carabinieri dell'isola Gimmi Stefani, 55 anni; l'attuale sindaco di Santa Marina, Domenico Arabia, 40 anni; Maria Carmela Alì, 72 anni, Salvatore Grillo, 74 anni, Carmelo Rapisarda, 70 anni, Pietro Maria Aliello, 52 anni, Marina Bonanno, 47 anni, Gaetano Basile, 87 anni, Francesco Gullo, 70 anni, Teodoro Cataffo, 67 anni, Graziella Longo, 48 anni, Luisa Mantegazza, 59 anni, Luigi Pollone, 38 anni, Santina Gullo, 61 anni, Salvatore Follone, 71 anni, Rosanna Victoria Rimertz, 46 anni, Mario Primo Cavaleri, 69 anni; la dirigente della IV unità operativa della Soprintendenza di Messina Mirella Vinci, 62 anni; Clara Follone, 61 anni, Francesco Stagno, 37 anni, Davide Osvaldo, 33 anni; l'ex direttore generale dell'Asp di Messina Gaetano Sirna, 66 anni; Amelia Di Franco, 64 anni, Angelo Oliveri, 44 anni, Pietro Oliveri, 47 anni, Arturo Cappadonia, 70 anni, Carmelo Porcino, 64 anni, Pasquale Liberatore, 70 anni, Lucio Ziino, 55 anni, Massimo Cavallaro, 59 anni, Elio Benenati, 54 anni, Francesco Gendusa, 63 anni, Maria Letizia Molino, 59 anni, Gabriele Schifilliti, 67 anni, Gaetana La Greca, 50 anni, Caterina Giuffrè, 59 anni, Giorgio Giuffrè, 55 anni, Sabina Giuffrè, 47 anni, Antonino Famulari, 53 anni, Salvatore Caruso, 46 anni, Gianfranco Celi, 51 anni; un tecnico del Comune di Malfa, Arturo Ciampi, 55 anni, Salvatore Perillo, 45 anni, Paola Barbaro, 57 anni; l'ex sindaco di Malfa Virgilio Ciampi, 73 anni di Malfa; Giuliana Cafarella, 30 anni, Roberto Pirera, 46 anni, Martino Basile, 35 anni, Veronica Caccetta, 32 anni, Daniela Virgona, 47 anni, Mario Virgona, 49 anni, Santino Ofria, 56 anni, Carmelo Pinto Vraca, 63 anni, Antonino Sutera, 46 anni; l'ex sindaco di Malfa Salvatore Longhitano, 72 anni; Alessandro De Grazia, 45 anni, Annalisa Pellicanò, 45 anni, Roberto Campagna, 51 anni, Natale Jeni, 46 anni, Clelia Urzì Brancati, 45 anni, Italo Strani, 57 anni, Monica Bellantone, 45 anni, Sergio Fasulo, 45 anni, Christian D'Ambra, 40 anni, Enzo Cumbo, 58 anni, Sergio Zavone, 38 anni, Generosa La Rosa, 76 anni, Maria Volante, 41 anni, Domenico Paratore, 63 anni, Angela Morello, 57 anni, Biagio Alizzi, 67 anni, Lorenzo Cincotta, 55 anni, Antonino Vasquez, 53 anni, Massimo Taranto, 41 anni, Maria Concetta Siragusano, 47 anni, Antonino Cafarella, 42 anni, Ivan Davanzo, 70 anni, Francesco Bartolone, 53 anni, Gaetano Massimo Polisano, 54 anni.
* Nota del direttore di Eolienews: L'essere indagati e destinatari di avviso di garanzia non significa essere certamente colpevoli. Siamo certi che gli indagati riusciranno a dimostrare la loro estraneità ai fatti contestatigli.
* Nota del direttore di Eolienews: L'essere indagati e destinatari di avviso di garanzia non significa essere certamente colpevoli. Siamo certi che gli indagati riusciranno a dimostrare la loro estraneità ai fatti contestatigli.
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