Mentre continuiamo a chiedere educatamente di partecipare agli incontri su una possibile ripresa delle “scalate” a Stromboli sotto quota 400 metri, in un momento di grave crisi che finora ha investito soprattutto il mercato del turismo escursionistico e ha cancellato di fatto quattro mesi di lavoro per le guide ambientali-escursionistiche che risiedono e operano nel territorio eoliano, il sindaco di Lipari continua a ignorare le nostre richieste e stamattina convoca i soli rappresentanti delle guide vulcanologiche – la maggior parte delle quali, come è noto, provengono dal territorio dell’Etna o da regioni del Nord Italia.
Forse l’intera isola di Stromboli è esclusiva proprietà di questa categoria?
Piuttosto che tutelare il diritto al lavoro dei residenti e le professionalità locali, ignorando le nostre richieste il sindaco di Lipari garantisce una sorta di “protezionismo” a favore di poche guide strombolane, che poi assolderanno – come hanno sempre fatto – stagionali giunti dalla Val Brembana o dalle Dolomiti per pochi mesi sull’isola. Se questa situazione poteva trovare qualche appiglio giuridico quando si parlava di escursioni sulla sommità del vulcano, oggi che invece si parla di 400 metri – quota alla quale potevano accedere tutti, accompagnati o non, almeno fino allo scorso luglio – non trova più alcuna giustificazione.
Noi continueremo a chiedere di essere ascoltati e pienamente coinvolti nelle scelte strategiche che riguardano la ripresa dell’escursionismo a Stromboli, in un contesto dove abbiamo sempre operato e sul quale possiamo vantare approfondite competenze professionali.
LA LETTERA INVIATA AL SINDACO GIORGIANNI
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