“Zona di San Vincenzo a Canneto come Napoli: una discarica di spazzatura”. Questo l'emblematico cartello apparso ieri, unitamente ad uno di poco gradevole apprezzamento per l'amministrazione comunale, nella frazione liparese di Canneto a ridosso di alcuni complessi abitativi.
Un cartello, che onor del vero, potrebbe essere piazzato in diverse parti dell'isola, solo cambiando il nome della zona.
Quindi Lipari come Napoli? Sicuramente no per quanto riguarda la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Sulla buona strada, invece, per ciò che concerne il deposito indiscriminato e vergognoso di rifiuti speciali quali materassi, vecchi elettrodomestici, water, lavandini ecc. Cataste di rifiuti che, come nel caso della “discarica di San Vincenzo”, così come ci hanno segnalato diversi abitanti, ospita poco piacevoli animaletti, sinonimo da sempre di sporcizia.
San Vincenzo situazione limite? Sicuramente no se si considera che nel raggio di poco più di due chilometri abbiamo “avvistato” altre tre “discariche” consistenti: da quella della case gialle di Canneto, a quella di contrada Serra sino a quella che sorge ad un centinaio di metri dall'ospedale. Senza contare le tante, troppe “mini-discariche”.
Una situazione insostenibile, frutto sicuramente d'inciviltà ma anche di mancanza di controlli e repressione. Si era parlato di telecamere nei punti strategici ma è rimasto solo un progetto. E mentre ci si vanta del titolo di Patrimonio dell'umanità, ottenuto per l'aspetto vulcanologico e ambientale, non ci si rende conto che proprio quell'ambiente lo si massacra e lo si distrugge giorno dopo giorno. Se, come qualcuno dice, la terra in cui viviamo non è nostra ma la custodiamo per i nostri figli non stiamo facendo loro sicuramente un buon servizio.