Ha per oggetto "Collegamenti marittimi" la vibrante lettera di protesta che l'assessore ai Trasporti marittimi del comune di Lipari, Giovanni Maggiore ha inviato alla Siremar di Palermo. IL TESTO:
Con la presente Vi significo quanto segue:
Sabato 4 ottobre 2008, a partire dalle ore 13,15 i collegamenti Milazzo Lipari sono stati totalmente interrotti.
La stessa cosa è avvenuta per l’intera giornata di domenica 10 ottobre ad esclusione della Motonave “ Isola di Stromboli “ partita alla volta di Lipari nel primo pomeriggio.
In controtendenza rispetto a Voi, nella giornata di sabato, il catamarano della Ustica Lines delle ore 14,30 da Milazzo a Lipari ha regolarmente effettuato il servizio.
Cosa ancor più grave, che rende incomprensibile e deprecabile il Vostro comportamento, è che domenica 5.10.2008 alle ore 12,30, da Lipari per Milazzo, è partita l’imbarcazione “Lipari Island” di stazza di gran lunga inferiore a quella dei Vostri natanti, comandata dal Sig. Massimo Merenda, con 35 passeggeri a bordo.
Tale imbarcazione, giunta nel porto di Milazzo senza alcuna difficoltà durante la navigazione, è rientrata a Lipari nelle ore successive.
Il Sig. Massimo Merenda, con cui ho interloquito, mi ha rappresentato che la navigabilità è stata normale e che le condizioni del mare non superavano forza 3.
Ciò posto, risulta evidente ed incontestabile che il Vostro comportamento e, in particolare, quello dei comandanti degli aliscafi che non hanno effettuato i collegamenti, è palesemente ingiustificabile, sia dal punto di vista logico che da quello giuridico.
Voglio, a tal proposito, sottolineare che i margini di discrezionalità dei Comandanti, in materia di navigazione, non possono e non devono trascendere nell’arbitrio perché, in tal caso, si incorre inequivocabilmente nell’ipotesi di reato p. e p. dall’art. 331 C.P. .
Agli episodi suddetti si aggiunge quello accaduto in data odierna allorquando è stato interrotto, improvvisamente e senza alcuna comunicazione il collegamento di aliscafi con Filicudi ed Alicudi, inibendo agli abitanti di quelle isole, che in numero cospicuo dovevano raggiungere Lipari e Milazzo per motivi di salute, di studio e di lavoro, il loro diritto costituzionale alla mobilità.
Vi ricordo, se proprio ce ne fosse bisogno, che Voi siete una Società che utilizza e spende denaro pubblico e quindi non potete minimamente ignorare questo Vostro Status assimilabile, senza volere estremizzare, ad una struttura sanitaria, scolastica e/o altro.
Non vi è alcuna volontà da parte mia di determinare situazioni di conflitto e di contenzioso con Voi e con i Comandanti dei Vostri natanti, ma sento fortemente e non per puro obbligo formale, la necessità e l’impegno politico e morale di tutelare l’interesse ed i bisogni dei miei concittadini, spesso costretti nel passato, recente e lontano, e anche, alla luce dei suddetti fatti, nel presente, a sobbarcarsi spese e disagi imprevisti e gravosi in conseguenza dell’interruzione dei collegamenti marittimi.
In una realtà insulare come quella delle Isole Eolie mobilità è sinonimo di sopravvivenza e diventa devastante, sia dal punto di vista psicologico che materiale, l’atto omissivo attraverso il quale essa viene negata, specie se tale comportamento non trova oggettiva giustificazaione.
Nella scelta da operare il Comandante deve avere ben ferma nella mente tale visione denegando il trasporto solo quando è realmente e senza ombra di dubbio, messa in pericolo l’incolumità dei passeggeri e/o la sicurezza del natante.
Io mi auguro che episodi del genere non debbano più ripetersi perché se così non fosse sarò costretto, nel futuro, mio malgrado, a rivolgermi all’Autorità Giudiziaria al fine di accertare eventuali responsabilità, sia in sede Civile che Penale.
Distinti saluti
L’Assessore ai Trasporti Marittimi
(Avv. Giovanni Maggiore)