Un appello alle forze politiche e istituzionali "perché permettano ai Vigili del fuoco di espletare il proprio lavoro con dignità e professionalità". Si è discusso delle molteplici problematiche che attanagliano il settore, ieri mattina nella sede del comando provinciale, durante la riunione interregionale del personale di Sicilia e Calabria indetta dalla Confsal-Vigili del fuoco. Un incontro che ha accesso i riflettori sulle difficoltà nelle quali il Corpo è spesso costretto a operare.
«I Vigili del fuoco sono sottodimensionati di circa 15mila unità sul territorio nazionale – afferma il segretario generale della Confsal-Vigili del fuoco, Franco Giancarlo – spesso, non si riesce a dare risposte ai cittadini e a mettere in sicurezza i nostri uomini. Abbiamo un tasso di mortalità altissimo, legato all'imprevedibilità del nostro lavoro. Un lavoro già di per sé usurante e che espone costantemente al rischio. Stiamo lavorando alacremente per avere un aumento di organico. E per questo è stato anche presentato uno specifico emendamento alla Finanziaria 2009».
Un importante passo in avanti, comunque, è stato fatto. «Con il Ddl 1441, approvato recentissimamente alla Camera, sia dalla maggioranza che dall'opposizione – prosegue Giancarlo - viene riconosciuta la specificità dei Vigili del fuoco, paritetica al comparto sicurezza e difesa, da realizzare attraverso successivi decreti attuativi. La speranza è di colmare i solchi che ci separano dalle altre forze di polizia». E dal segretario provinciale aggiunto della Confsal-Vigili del fuoco, Giuseppe Crisafulli, parte un'altra richiesta: passare da comando provinciale a classificazione "s5" a quella di "area metropolitana". «Come comando provinciale "s5" disponiamo di 314 unità in pianta organica – spiega Crisafulli – il cambio di categoria comporterebbe un aumento di personale, mezzi e attrezzature. Quindi, ci permetterebbe di essere più presenti sul territorio. Di concerto con le altre organizzazioni sindacali, abbiamo stabilito alcune iniziative come quella per il distaccamento di Roccalumera. Che al momento è solo stagionale, ma vorremmo che diventasse definitivo. In tal modo, arriverebbero 28 unità in più in un territorio che lamenta continue carenze di organico. Auspichiamo che l'amministrazione nazionale guardi con attenzione a queste problematiche».
Attualmente, oltre la sede centrale e il presidio cittadino di Messina nord, vi sono i distaccamenti di Milazzo, Patti, Sant'Agata, Letojanni, Lipari, Santo Stefano di Camastra (volontario) e due distaccamenti portuali per il soccorso a mare a Milazzo e Messina. «In Sicilia, abbiamo esigenze diverse – rimarca il direttore regionale dei Vigili del fuoco, Calogero Murgia – questa è un'isola e non può ricevere aiuti da regioni circostanti in tempi estremamente brevi. Urge un potenziamento delle sedi di servizio e una loro migliore diffusione. Messina, con la sua grande superficie boschiva e il suo cospicuo numero di comuni è esposta a rischi continui e concreti».
Alla riunione sono intervenuti, tra gli altri, i segretari nazionale e regionale Confsal-Vigili del fuoco, Girolamo Antonio Retto e Salvatore Ingrasciotta, il segretario regionale confederale Confsal, Biagio Riggi, il segretario regionale Confsal-Vigili del fuoco della Calabria, Raniero Venezia, e il dirigente della sezione provinciale di Messina della Protezione civile regionale, Bruno Manfrè.