(Adnkronos) - Non solo mare, movida notturna e un porticciolo assediato da yacht e panfili di vip e volti noti che approdano nel cuore delle Isole Eolie da tutto il mondo. Lipari, soprattutto in estate, mostra anche il suo volto antico che affonda le sue radici nella storia e nella mitologia greca, e che oggi si rivede nei tanti scorci che raccontano il passaggio sull'isola di millenarie civilta'.
Nel cuore antico di questo gioiello incastonato nel mare, un hotel-museo, che nel tempo ha raccolto e catalogato attrezzi storici e oggetti che fotografano la quotidianita' dell'uomo vissuto qui, da qualche secolo fa ai nostri giorni. Vecchie bilance e arnesi da cucina, macchinari per fare olio e vino, ma soprattutto, quattro sarcofagi risalenti all'eta' neolitica, esposti nel giardino della struttura alberghiera.
Nell'area archeologica di contrada Diana, dove un tempo si stendeva un vasto abitato del Neolitico superiore e della prima eta' dei metalli, sul quale venne poi a sovrapporsi la necropoli greca e romana, oggi sorge l'Hotel Oriente. Quando nel 1955, Leonida Bongiorno, lo inauguro', sentiva di dover raccontare quelle origini, e suo figlio Edoardo diede forma a quel sogno confuso e condensato nella parola Oriente, tanto carica di fascino e di esotismo.
Ma come immaginare e ricreare un 'Oriente' che non si e' mai conosciuto nella realta'? Un giardino recintato, nel quale crescono alberi da frutto su un humus di millenarie presenze, poteva essere un'idea. E cosi' e' stato, come racconta uno degli impiegati dell'hotel che, a ridosso dell'antica necropoli greca appare come un Eden della memoria, che fa da cornice alla collezione etnografica contenuta nella struttura.
Un'interessante raccolta di manufatti, strumenti di lavoro, reperti della civilta' contadina, pastorale ed artigianale del territorio eoliano, catalogati ed esposti in ogni angolo dell'albergo. A partire dalla seconda meta' degli anni '60, con l'avvento della meccanizzazione agricola e artigianale, tutti gli oggetti della secolare attivita' contadina caddero subito in disuso.
Molti reperti furono abbandonati in campagna, all'interno dei casolari, altri invece per decenni sono rimasti relegati negli angoli bui di pagliere, stalle e solai, tra polvere, tarme e ragnatele
Edoardo Bongiorno, memore di una tale ricchezza patrimoniale, ha raccolto questi oggetti uno ad uno, restaurandoli ed esponendoli nelle tante stanze della struttura, coprendone ogni angolo, tra bilance, Pupi siciliani, attrezzi, selle appese, e pezzi da collezione. Come un'antica scacchiera per la Dama dal valore inestimabile, accanto alla quale si puo' fare colazione la mattina. Sempre nella sala breakfast, si puo' sorseggiare un caffe' o un cappuccino accanto a un vecchio carretto siciliano interamente dipinto a mano.
Il viaggio nel ritorno alle origini prosegue nel giardino dell'hotel, dove passando in un sentiero immerso nel verde, costeggiato da pentole antiche e arnesi di cucine dal sapore orientale, si arriva di fronte a quattro antichi sarcofagi dell'eta' neolitica, trovati qualche anno fa nel corso di alcuni lavori di ristrutturazione e ora riportati alla luce.
Il giardiniere dell'albergo confessa che trasportarle li', nel luogo dove ora sono esposte, e ricostruire quelle tombe di pietra pesanti come un macigno sia stata una vera impresa. Ma il loro fascino e' diventata una delle principali attrattive dell'hotel.
Oggetti d'uso di ogni genere e tipo, alcuni davvero curiosi ed enigmatici, ma la maggior parte ancora perfettamente comprensibili nella loro funzione, hanno coperto interamente tutto lo spazio disponibile della struttura. Ma chi si aggira negli ambienti dell'hotel, non si sente affatto oppresso da una sensazione di pieno e di ridondante, perche' quegli strumenti sono disposti ad arte, come fossero pezzi di un unico puzzle tra sogno e realta'.
Ed e' l'atmosfera che avvolge tutta Lipari, che conserva ancora gelosamente le sue tradizioni e i suoi simboli. Come il decoro barocco del 600, ancora presente negli angoli delle ringhiere dei balconi dell'isola: la spada Normanna che taglia i quattro venti e un grande spillo centrale, elementi creduti potenti talismani contro ogni avversita'. In questo simbolo l'isola si riflette e si vede rappresentata fin dai tempi piu' antichi. Ancora presente ovunque, per strade e vicoletti, dove gli antichi sapori barocchi si ripropongono con nuovi stili.
Il tempo a Lipari, insomma, sembra essersi fermato, scolpito nella pomice e nei vetrini dell'ossidiana, la pietra nera vulcanica che circonda Lipari e le altre Isole (soprattutto Stromboli e Vulcano), nata dal rapido raffreddamento delle lave e gia' nota agli antichi Egizi, quando inizio' ad essere utilizzata per collane e gioielli preziosi. Qui, nell'isola piu' grande dell'arcipelago eoliano, il viaggiatore, oltre ad approfittare del bellissimo mare tra tuffi e bagni di sole, puo' tornare indietro nel tempo ripercorrendo le tante etnie e i mille volti di un popolo eternamente accompagnato dal Dio dei Venti
Il viaggio della storia continua all'interno del Museo archeologico di Lipari: il visitatore si trova subito di fronte al padiglione preistorico, sorto sui resti di un monastero normanno, che racconta la quotidianita' del neolitico eoliano, per poi essere catapultato nel padiglione epigrafico, tra steli funerarie e resti delle necropoli greche e romane.
Fino alla sezione vulcanologica, nata a scopo esclusivamente didattico, con l'obiettivo di introdurre il viaggiatore alla conoscenza della geomorfologia dell'Arcipelago eoliano, le cui isole sono interamente di formazione vulcanica, indispensabile per la piena comprensione di molti aspetti degli insediamenti umani succedutisi attraverso i secoli (la loro formazione, l'economia nata soprattutto attorno a risorse come l'ossidiana e la pietra pomice, la cultura).
E infine, dal tour nella storia agli scorci della Lipari di oggi: caratteristico il borgo di Sopralaterra a Marina Corta, dove le abitazioni sono tappezzate di murales coloratissimi che raccontano la quotidianita' dell'isola, anche nei mesi in cui il freddo e il maltempo sembrano oscurare le sue vie: un uomo affacciato dal suo balcone, un volto nascosto dietro la tenda del balcone accanto, una donna che armeggia con un secchio accanto ai suoi bambini, sempre su una terrazza immaginaria. E' lo sguardo di Lipari, pronto a stregare i tanti viaggiatori che la scelgono ogni anno come meta di vacanza.
Come avete letto l'articolo dell'ADNKRONOS dedica ampio spazio alla collezione del dott. Edoardo Bongiorno. Vi riproponiamo, quindi, le immagini della collezione. Le foto, scattate da Katia Laszczak riguardano attrezzi in uso, nel passato, nelle nostre isole.