Si tratta di un appuntamento, che potrebbe diventare ciclico e si propone di essere un’occasione di riflessione sul territorio eoliano in un’ottica mediterranea anche alla luce di eventuali trasformazioni dell’arcipelago in parco naturalistico e per avere un approccio importante sull’ eventuale espansione edilizia dell’arcipelago. Insomma si vuole realizzare un laboratorio di idee che sia da spunto per eventuali iniziative che possano dare un apporto alla migliore riuscita di progetti che potrebbero incidere sul tessuto connettivo anche imprenditoriale.
“La “terra del mito” – ha detto Omero - oggi è un territorio di eccezionale valenza ambientale in cui l’azione dell’uomo e quella della natura si sono fuse attraverso una storia millenaria dando vita ad uno dei paesaggi più belli del mondo: Il paesaggio eoliano. I caratteri peculiari di questo paesaggio oggi sono testimoni di uno degli ultimi paradisi possibili, in cui i concetti di “rispetto ambientale” e “sviluppo sostenibile” sembrano materializzarsi ogni giorno nella “vita alle isole”. Sede naturale degli incontri a carattere periodico saranno, appunto, le Isole Eolie, perché si cercherà di portare ogni spunto di riflessione fra la “gente delle isole” e cioè fra quanti per nascita o adozione hanno eletto a loro residenza affettiva questi luoghi. Una riflessione corale con la speranza di diventare progettazione partecipata ad un futuro condivisibile.
Il tema dell’appuntamento che si è svolto in questi giorni è stato – la cultura dell’abitare negli arcipelaghi mediterranei – ha proposto un confronto fra l’architettura eoliana e quella del Mar Egeo fra continuità e tradizione del costruire.
Al tavolo dei relatori, oltre allo stesso Omero, si sono trovati: l’arch. Antonio Galeano e l’arch. Dimitri Coromilas.
Ha moderato i lavori l’arch. Mario Pignatelli.
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