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giovedì 2 settembre 2010

Sui banchi di scuola la "riforma Gelmini". Intanto infuria la protesta dei precari

(fonte AgenParl) Novità importanti per gli studenti. Nei prossimi giorni partirà operativamente il riordino della scuola secondaria superiore secondo il modello disegnato dal Ministro dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini.
I licei diventano sei, agli indirizzi tradizionali si aggiungono quelli musicale – coreutico e scienze umane.
Sforbiciata di percorsi di studio anche per gli istituti tecnici che con la riforma si articolano in due settori (a fronte dei vecchi 10) e 11 indirizzi (a fronte di 39).
Al quinto anno è previsto l’insegnamento in lingua straniera di una disciplina non linguistica; per gli istituti tecnici e professionali, l’insegnamento, nel primo biennio, di “Scienze integrate” (a cui concorrono “Scienze della terra e biologia”, “Fisica” e “Chimica”) e l’aumento delle ore di laboratorio. Gli studenti che si affacciano alla scuola media superiore, avranno un doppio debutto da sostenere il loro e quello della riforma Gelmini.
La scuola italiana riapre e lo fa all’insegna delle polemiche e delle proteste, in seguito alle riforme di viale Trastevere. Ad alzare la voce sono i precari, al centro dell’informazione di questi giorni, e
chi li rappresenta.
“La situazione èdrammatica” ha dichiarato oggi all’AgenParl Domenico Pantaleo, Segretario Generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza (Flc) della Cgil, in merito alla condizione
dei precari della scuola.
“20mila licenziamenti tra 13mila docenti e 7mila Ata (Assistente Tecnico Amministrativo) senza una prospettiva - incalza Pantaleo - molti dei quali,dopo esser stati utilizzati per anni nel servizio scolastico, non hanno più alcuna possibilità futura di lavoro e di immissione in ruolo. A fronte di tutto questo c’è una protesta che dilaga soprattutto nelle aree del Mezzogiorno ma anche al Nord e il Ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini dimostra un’insensibilità e una non voglia di aprire un confronto serio sulle ragioni e su come far fronte a questa situazione”.
“Noi riteniamo che non servano proposte emergenziali. Occorre ragionare in termini strutturati, ossia capire come effettivamente rispetto a questo tema del precariato si mettano in campo delle scelte, delle politiche in grado di dare risposte immediate.
Tanta gente non ha più né un salario né alcuna forma di reddito e soprattutto nessuna prospettiva . Se c’è questa disponibilità - conclude il Segretario della Flc - siamo pronti. Se invece il ministro Gelmini continua ad avere un atteggiamento teso a logiche autoreferenziali e autoritarie, così come abbiamo visto anche nella dichiarazione di oggi, io penso che la protesta dilagherà”.