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mercoledì 30 marzo 2011

Buon Compleanno Italia. Il resoconto delle due giornate organizzate dagli alunni della classe 3^ media di Canneto in occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia.

BUON COMPLEANNO ITALIA

Il 16 marzo scorso, noi alunni della classe III A della Scuola Media “Galilei Galieo” di Canneto, Istituto Comprensivo Lipari 1, con il supporto della nostra insegnante la prof. Carmelita Merlino, abbiamo organizzato la seconda giornata dedicata ai festeggiamenti per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia denominata BUON COMPLEANNO ITALIA. Questo incontro è stato il proseguo di quello che si è svolto il 1° marzo al quale avevano partecipato il dott. Michele Giacomantonio e il dott. Giuseppe La Greca. Le due conferenze sono state legate da un unico filo conduttore che si è dipanato intorno a delle unità didattiche ben specifiche che hanno contemplato approfondimenti e riflessioni sull’importanza dell’Unità d’Italia e sul processo storico che l’ ha generata.
Infatti, le attività che abbiamo sviluppato in classe hanno focalizzato il grande movimento Risorgimentale e gli ideali che hanno spinto diverse migliaia di italiani a combattere proprio per metterli in atto. Particolari sono stati i riferimenti alle pagine di storia locale. Abbiamo preso spunto dalla magnifica relazione “Lipari al tempo dell’Unità d’Italia” del dott. Michele Giacomantonio, esposta nella conferenza del 1° marzo, e dal suo volume “Navigando nella storia delle Eolie”, soffermandoci in particolare sull’impresa di Garibaldi in Sicilia. Particolarmente interessanti sono risultati anche i riferimenti alla storia locale enunciati dal dott. Giuseppe La Greca ed il suo libro “La lunga notte di Lipari”.  
Inoltre abbiamo passato a rassegna una galleria di personaggi che hanno contribuito alla realizzazione di questa importante unione territoriale, che ha portato alla nascita del Regno d’Italia. Personaggi che abbiamo rintracciato anche nelle vie di Canneto realizzando un’uscita didattica dal tema “Il Risorgimento nelle vie del mio paese”, e così ne abbiamo rintracciato alcune intitolate a dei protagonisti di questo periodo storico. Partendo dalla nostra scuola che è ubicata proprio in Via Risorgimento e si immette nella strada principale di Canneto, nella Marina Garibaldi, il nostro itinerario è proseguito poi nel individuare alcuni vicoli che sono intitolati a Giuseppe Mazzini, Francesco Crispi e a Cavour.
Ma tra questi personaggi abbiamo particolarmente approfondito il mitico Giuseppe Garibaldi con una lettura critica comparando due punti di vista: uno dello storico inglese Mack Smith e uno dello storico italiano Maurizio Viroli: Garibaldi - uomo comune o buon politico?
Dopo questo primo excursus abbiamo analizzato i valori cardini del Risorgimento: Libertà, Patria, Nazione, Democrazia e Gioventù.
“Se un Risorgimento è stato possibile e un’unità è stata raggiunta, lo si deve innanzitutto alla libertà. Nell’Italia Risorgimentale la Patria diviene il territorio sul quale e per il quale combattere, e insieme il primo obiettivo da raggiungere e l’ideale della Nazione sarà essenziale per portare a compimento il percorso unitario. Democrazia come comunione dei cittadini in uno Stato unitario. Democrazia come abolizione delle ingiustizie e dei privilegi. Democrazia come espressione di uno Stato unitario, che riconosce a ciascuno i propri valori. Infine può essere la gioventù un valore? In epoca risorgimentale lo fu. Il Risorgimento fu la celebrazione della gioventù. Giovani erano molti degli eroi che lo vissero, e giovani erano anche gli ideali che li animavano”.
Un’altra unità didattica ha esaminato la poetica risorgimentale con particolari riferimenti alla produzione di Giovanni Berchet, di Alessandro Manzoni e di Alessandro Poerio, oltre che di alcune poetesse risorgimentali appartenenti soprattutto al sud Italia: ricordiamo tra le altre Maria Guacci, Irene Ricciardi, Mariannina Coffa Caruso. Una sezione l’abbiamo dedicata anche alle donne che hanno svolto un ruolo importante nelle lotte Risorgimentali: Anita Ribeiro da Silva, moglie di Garibaldi e Virginia Oldoini, contessa di Castiglione.
Inoltre ci siamo soffermati su una pagina importante della nostra letteratura e precisamente sul famosissimo romanzo “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa riflettendo in particolare sugli avvenimenti legati alle elezioni che si sono svolte in Sicilia nel 1860 e che ne hanno confermato l’adesione al nuovo regno.       
La scaletta dell’incontro del 16 marzo è stata molto varia ed articolata. Oltre alla presenza dei relatori intervenuti, il giornalista Antonio Brundu e lo scrittore Italo Toni, hanno animato la giornata anche alcuni alunni della Scuola Primaria del plesso di Canneto che ci hanno intrattenuto con un simpatico ed originale lavoro didattico, realizzato con il loro insegnante il prof. Gianluca Veneroso,  “L’alfabeto dell’Unità d’Italia”.
Ha aperto i lavori il nostro Dirigente Scolastico, professor Renato Candia, seguito dall’assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Lipari dottor Ivan Ferlazzo.
Poi è intervenuto il dottor Brundu che ci ha intrattenuto su una pagina del  momento storico che stiamo analizzando con particolari riferimenti alle problematiche del dopo Unità d’Italia, quando le popolazioni meridionali e quindi gli eoliani vivevano una profonda crisi economica e molti sono stati costretti ad emigrare. Brundu ha tracciato un dettagliato panorama storico di quello che è stato il grande fenomeno dell’emigrazione eoliana e l’italianità diffusa nel mondo dai nostri migranti.
Dopo abbiamo presentato lo scrittore Italo Toni e il suo ultimo volume “Fratelli d’Italia”pubblicato per la ricorrenza del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, e dedicato agli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore di Lipari. 
Particolare attenzione abbiamo altresì riservato ai canti. Prendendo spunto dal libro “Fratelli d’Italia” del sig. Toni, e dal CD “Sanremo – nata per unire” abbiamo approfondito alcuni testi e canti di guerra e patriottici, anche con il supporto della nostra insegnante di musica la prof. Nilde De Pasquale.
 Ha destato in noi particolare emozione, oltre ‘O surdato ‘nnammurato”,  il canto “Addio mia bella addio” . “E’ l’alba del sogno di un’Italia che diverrà realtà tredici anni più tardi. Siamo a Firenze, la sera del 20 marzo 1848. Carlo Alberto Bosi è seduto al tavolino di un caffè e in strada vede sfilare un battaglione di volontari toscani, per la maggior parte studenti, che va ad affrontare l’invasore austriaco. Così inizia a scrivere di getto, il testo di quello che diverrà uno dei canti più amati del Risorgimento. Poi lui stesso partirà per il fronte.
Conosciuto come “Addio mia bella addio”, ma il titolo è “Addio del volontario”, non è un retorico inno alla battaglia, bensì il momento intenso dell’addio alla propria amata di un soldato che parte per il fronte.
Non si sa chi sia l’autore della melodia, però, all’epoca, il canto si diffuse rapidamente, e si racconta che abbia infuocato l’orgogliosa resistenza italiana provocando agli austriaci più danni delle stesse armi”.    
Al termine della giornata abbiamo rivolto un caloroso augurio alla nostra ITALIA,  e a tutti noi italiani, affinché da queste celebrazioni possa scaturire un vero e autentico messaggio d’identità e unità nazionale come espressione di realtà e peculiarità di tutte le Regioni che la compongono.
Abbiamo concluso le manifestazioni, in un’atmosfera decisamente patriottica, con le note dell’Inno di Mameli “Fratelli d’Italia”, il più amato canto dell’unificazione, non solo durante l’epoca risorgimentale, ma anche nei decenni successivi; infatti fu quasi naturale che il 12 ottobre 1946 questo inno divenisse l’inno nazionale della Repubblica Italiana.


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