«I politici restino fuori dagli assessorati» e all'Assemblea regionale scoppia la polemica. Nei giorni scorsi una nota firmata da Enzo Emanuele, alto dirigente dell'assessorato all'Economia guidato da Gaetano Armao, ha imposto limiti all'accesso negli uffici per «deputati, consiglieri comunali e provinciali», ai quali adesso è permesso «esclusivamente l'accesso all'ufficio di gabinetto».
ieri, all'inizio della seduta dell'Ars, è arrivata la replica dei deputati: diversi parlamentari di maggioranza e opposizione hanno preso la parola e, appellandosi al presidente dell'Ars Francesco Cascio, hanno espresso il proprio disappunto rispetto a una disposizione definita «una limitazione del mandato parlamentare».
«Ritengo questa circolare un incidente di percorso - ha detto Giovanni Ardizzone (Udc), componente del consiglio di presidenza dell'Ars - se dovessimo applicare alla lettera le disposizioni, dovremmo autorizzare di volta in volta l'accesso degli assessori, che sono dei tecnici, al parlamento regionale».
La nuova procedura prevede, fra l'altro, che per l'accesso in assessorato gli "utenti esterni" debbano essere identificati alla portineria e indicare il motivo della visita. «Non vorrei - ha aggiunto Ardizzone - che dietro le motivazioni ufficiali si vogliano in realtà evitare controlli su ciò che succede dentro gli assessorati».
Un provvedimento simile era stato disposto alcune settimane fa da un dirigente dell'assessorato all'Energia, nei giorni successivi all'arresto del deputato Pd Gaspare Vitrano, accusato proprio di un "eccessivo interessamento" ad alcune pratiche nel settore del fotovoltaico.
E Rudy Maira e Nino Dina, rispettivamente capogruppo e segretario regionale del Pid commentano: «Più che ai tornelli davanti agli ingressi degli assessorati regionali, dagli stessi uffici dovrebbero andar via armi e bagagli gli stessi direttori regionali, che assieme agli assessori tecnici, venivano presentati come teste d'uovo, ma in realtà si sono rivelati incapaci e inetti al punto di far perdere centinaia di milioni di euro dei fondi Por. Questa balzana idea di blindare gli uffici regionali, anche dall'accesso dei deputati e degli amministratori locali - aggiungono - è un sistema per mettere nell'ovatta, e al riparo dalle contumelie dei siciliani, una classe dirigente e politica legata a Lombardo, che sta affossando la Sicilia. Il parlamento nella sua interezza saprà porre rimedio alle recenti circolari che appaiono caratterizzate dal delirio di chi le propone e sembrano imporre una sospensione della democrazia, magari per consentire solo agli amici di Lombardo di mettere piede negli assessorati regionali».
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