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sabato 4 giugno 2011

Isole minori. Una "tassa di sbarco" al posto dell'imposta di soggiorno.

Su segnalazione dell'assessore Anna Spinella pubblichiamo un articolo apparso su Tirreno Elba news dopo l'assemblea di Sant'Antioco.
Una tassa di sbarco al posto della tassa di soggiorno. E’ quello che chiede l’Ancim, l'associazione dei Comuni delle isole minori, con un documento che sarà posto al vaglio della conferenza Stato Regioni e che potrebbe costituire punto di svolta per la politica a sostegno dei Comuni delle isole minori. Una tassazione diversa, più in linea con le esigenze delle piccole isole e della loro economia, uno strumento con il quale da un lato sostenere i bilanci comunali in linea con il processo federalista che interessa i comuni d’Italia e dall’altro non penalizza l’economia turisticamo, principale fonte di sostentamento delle isole del bel paese. “Durante l’assemblea tenutasi a Sant’Antioco – ha spiegato Andrea Ciumei, vicepresidente Ancim - abbiamo avuto un serio e approfondito confronto con il capo del dipartimento per le riforme istituzionali e la devoluzione della presidenza del consiglio dei ministri Claudio Tucciarelli. Da questo confronto è emersa la volontà dell’Elba di trovare forme di sostenibilità per i comuni che non penalizzino l’intero sistema economico insulare. La tassa di sbarco infatti, se applicata, non andrebbe a pesare su ciascuno dei giorni vacanza scelti dagli utenti, come accade con la tassa di soggiorno, ma verrebbe posta solamente all’arrivo nei Comuni delle isole minori”. In pratica secondo l'Ancim, spiega Ciumei, si rafforzerebbe la determinazione, già fortemente espressa dai Comuni elbanio di non vedere applicate trasse che avevano più il sapore di vere e proprie gabelle troppo penalizzanti per le piccole isole.
“Non vogliamo - spiega Ciumei - che chi decide di trattenersi a lungo sui nostri territori ne debba essere penalizzato. Chiediamo solo che ci venga dato un aiuto in cambio di un’offerta di servizi migliori per l’utente”. Di fatto la proposta dell’Ancim sembrerebbe ricalcare l’esempio del modello appplicato già dall’Autoriotà portuale, ma anche in altre realtà turistiche: "Adesso - conclude Ciumei - si tratta di capirne la fattibilità, ma potrebbe costituire un'alternativa seria e credibile per i nostri territori".
"Il seminario al quale abbiamo preso parte - spiega Ciumei - dimostra quanto l’Ancim oggi sia più che mai attiva in campo istituzionale. Attraverso questo organismo le isole minori possono dirsi tutelate e possono sperare che le proprie istanze sull’applicazione delle riforme in materia di federalismo fiscale possono essere accolte nelle sedi opportune". "Questo documento – conclude - rappresenta un tassello fondamentale per il futuro delle nostre realtà locali. Attendiamo fiduciosi di essere convocati ai tavoli tecnici per discuterne tutti i contenuti"

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