Inaugurata alla Chiesa di Santa Caterina la mostra di Alfredo Sasso.
Le opere, sculture e quadri, declinano il Mito al Contemporaneo raccontando i tormenti interiori,
la ricerca di se stessi, di Re, Guerrieri e personaggi della mitologia.
La mostra fa parte de “Il Mito Contemporaneo”, la Rassegna Internazionale di Scultura e Pittura
che coinvolge anche Taormina, Aidone-Morgantina e Palermo.
More info su www.ilmitocontemporaneo.it
La pittura e la scultura di Alfredo Sasso per evocare il Mito, la forza storica e l’impatto spirituale della Rocca di Lipari. Le mura del Castello con il Museo Archeologico Luigi Bernabò Brea, la Chiesa di Santa Caterina, efficaci ambienti espositivi, fanno da cornice alla mostra di uno dei principali pittori viventi che attraverso le tecniche più antiche ed i materiali più nobili, plasma con caparbietà la posa contemporanea del Mito classico. La mostra dell’artista toscano, newyorkese di adozione, che è ha collaborato, tra gli altri con il grande Jacques Lipchitz, è stata inaugurata questo pomeriggio, venerdì 23 dicembre, alla Chiesa di Santa Caterina questo pomeriggio dopo essere stata rimandata a causa delle difficili condizioni meteo (More info su www.ilmitocontemporaneo.it).
La mostra, particolarmente suggestiva e di sicuro appeal per i turisti che sceglieranno l’Isola e le Eolie, fa parte de “Il Mito Contemporaneo”, la Rassegna Internazionale di Scultura e Pittura in Sicilia promossa dall’Assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana nell’ambito delle iniziative de “Il Circuito del Mito”.
Le altre mostre, già partite in questi giorni, coinvolgeranno per tutto il periodo natalizio, e fino al 28 febbraio, Taormina che ospita tra il Teatro Greco Romano e l’ex cattedrale, le sculture monumentali del giapponese Kan Yasuda, Aidone-Morgantina con Girolamo Ciulla e il pittore Raffaele De Rosa a Palermo, nella Sala Gialla del Teatro Politeama Garibaldi.
Le opere di Alfredo Sasso, quadri, piccole e grandi sculture, raffigurano la sofferenza, la ricerca, il coraggio, “il doppio”, l’“Io” di Re e Guerrieri, personaggi della mitologia classica (Aristotele, Eros) e dello zodiaco (Ariete) imprigionati in gabbie inespugnabili; i suoi sono ritratti privi di volto che rivelano il Mito proprio dei grandi intellettuali nella vana e forse inefficace ricerca di se stessi. Gli ambienti scelti con delicatezza ed attenzione realizzano un percorso che si sviluppa dentro i luoghi sacri dell’Acropoli, a partire dalla Chiesa di Santa Caterina, dove è la pittura a regnare sovrana, accompagnata da una serie di piccole sculture che, all'esterno, si relazionano con l'Area Archeologica con formati che vanno dal medio fino al monumentale.
La ricerca artistica di Sasso avverte e comunica la minaccia di riduzione dello spazio di vita e il contrarsi dello spazio psicologico con straordinaria immediatezza, e non soltanto nelle sue inflessioni più stravolte e più dolenti, ma in una davvero sorprendente varietà di situazioni, di punti di vista (e di ascolto).
Ora l’esaltazione della materia, l'imporsi della fisicità, della corporeità come architettura nello spazio, ora la tensione comunicativa in forti scansioni espressioniste o anche in movimenti intensamente neobarocchi.
Ora impone l'articolarsi di un gesto che attiva lo spazio/ambiente, ora una luce che sembra intervenire a percorrere, levigare, rastremare le superfici, riducendone la massa, il peso, la “corazza” e guidando la percezione sempre più esplicitamente verso il cuore, il nucleo più interno, segreto. Il dentro dell’anima. E’ la nobile arte del bronzo, della lavorazione artistica del marmo, dell’impasto dei colori, del “saper fare” dei Maestri artigiani dell’antichità, l’elemento diretto e di collegamento tra il Mito e la Contemporaneità che la rassegna internazionale di scultura e pittura in Sicilia intende mostrare al mondo.
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