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mercoledì 26 febbraio 2014

CP di Milazzo. Sequestri nel contesto di attività di contrasto alla pesca con attrezzi non autorizzati.

Continua senza sosta l’attività di controllo lungo l’intera filiera della pesca da parte del personale della Capitaneria di Porto Guardia Costiera di Milazzo.
Nella giornata del 25 febbraio c.a., durante un controllo della costa di giurisdizione una pattuglia automontata della Guardia Costiera di Milazzo, ha individuato alcuni soggetti intenti in attività di pesca con reti del tipo “Sciabica” con velo in località Monforte Marina. I militari, pertanto, sono prontamente intervenuti procedendo al sequestro dell’attrezzo.
In data odierna, inoltre, il gommone GC A64 della Capitaneria di porto di Milazzo impegnato fin dalle prime luci dell’alba in attività di pattugliamento lungo il tratto di costa compreso tra Milazzo e Sant’Agata di Militello, ha intercettato alcuni soggetti intenti in attività di pesca con attrezzi non consentiti del tipo sciabica con velo, procedendo anche in questo caso al sequestro dell’attrezzo citato.
Nei giorni precedenti sempre il gommone GC A64 aveva fermato un peschereccio impegnato in attività di pesca con le sigle identificative occultate, verosimilmente, per sfuggire ai controlli del personale della Guardia Costiera, inoltre, la stessa unità non aveva a bordo alcuni prescritti documenti per l’esercizio della pesca con le reti da posta. Il comandante e l’armatore del peschereccio sono stati, pertanto, sanzionati ai sensi della vigente normativa che prevede, altresì, l’assegnazione di punti alla licenza di pesca.
Al termine dell’attività di controllo i militari operanti hanno provveduto ad elevare complessivamente n. 8 verbali di illecito amministrativo per un totale di Euro 9.100, a sequestrare mt. 1.000 circa di reti illegali, ed un c.d. “siluro”, ovvero una fonte luminosa illecitamente impiegata da diportisti per la pesca del totano.
Le citate reti da pesca sono vietate dalla vigente normativa comunitaria e nazionale sia per la pesca professionale che per la pesca dilettantistica in quanto, per caratteristiche tecniche di costruzione e di impiego sono rivolti alle catture di specie ittiche di piccolissima taglia, in particolare il novellame di sarda.
Più precisamente tale tipo di attrezzo è definito dal Regolamento Ce 1967/2006 quale “rete trainata”; lo stesso provvedimento disciplina il corretto uso di tale attrezzo stabilendone l’ampiezza minima delle maglie, nonché l’espresso divieto di utilizzo da parte di unità da diporto. L’uso di questo attrezzo è considerato dalla normativa comunitaria quale “infrazione grave” e, pertanto, comporta l’adozione di sanzioni particolarmente onerose con l’attribuzione di punti sulla licenza di pesca.     
A tutela dell’ambiente marino e della risorsa ittica, proseguiranno nei prossimi giorni i controlli nell’ambito dei sorgitori di propria giurisdizione al fine di accertare e reprimere ogni genere di comportamento illecito, con particolare attenzione al fenomeno della pesca e della commercializzazione illecita del novellame di sarda che, proprio in questo periodo, tende ad intensificarsi notevolmente.
 Milazzo lì 26 febbraio 2014

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