Dall'Isola del Giglio all'isola di Salina. È il viaggio che un giubbotto di salvataggio, che potrebbe appartenere alla Costa Concordia, avrebbe percorso da quel 13 gennaio 2012, sera del naufragio, fino a ieri, 25 aprile 2014. A ritrovarlo, incastrato tra gli scogli di Rinella a pochi metri dal porto, è stata Franceca Cantarutti, turista romana che da 25 anni trascorre le sue vacanze nelle Eolie.
"Stavo pulendo la spiaggia dalla plastica quando ho visto qualcosa di colore rosa chiaro che ha attirato la mia attenzione – racconta -. Il mio primo pensiero è stato che fosse un altro rifiuto portato dal mare e invece, con mio assoluto stupore, mi sono ritrovata tra le mani il salvagente con tanto di fischietto attaccato ed etichetta della cabina di appartenenza, la numero 6353". Una volta segnalato il ritrovamento, adesso il giubbotto "dovrà essere consegnato alle autorità competenti per la verifica delle informazioni riportate su di esso", fanno sapere dalla Capitaneria di Porto di Palermo.
Proprio pochi mesi fa, nel novembre 2014, è stato ritrovato il gemello del giubbotto sull'isola di Caprera, in Sardegna. "Mi chiedevo come fosse possibile che in Sicilia non fosse stato ritrovato nulla della nave da crociera – aggiunge Francesca -. Sembra quasi un segno del destino".
"Stavo pulendo la spiaggia dalla plastica quando ho visto qualcosa di colore rosa chiaro che ha attirato la mia attenzione – racconta -. Il mio primo pensiero è stato che fosse un altro rifiuto portato dal mare e invece, con mio assoluto stupore, mi sono ritrovata tra le mani il salvagente con tanto di fischietto attaccato ed etichetta della cabina di appartenenza, la numero 6353". Una volta segnalato il ritrovamento, adesso il giubbotto "dovrà essere consegnato alle autorità competenti per la verifica delle informazioni riportate su di esso", fanno sapere dalla Capitaneria di Porto di Palermo.
Proprio pochi mesi fa, nel novembre 2014, è stato ritrovato il gemello del giubbotto sull'isola di Caprera, in Sardegna. "Mi chiedevo come fosse possibile che in Sicilia non fosse stato ritrovato nulla della nave da crociera – aggiunge Francesca -. Sembra quasi un segno del destino".
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