Di fronte alle invettive incrociate del segretario regionale del PD Fausto Raciti e del presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta sulle cause della sconfitta elettorale in Sicilia, l’opinione pubblica non può che rimanere allibita.
Si litiga sul nulla, come se in Sicilia non esistessero problemi drammatici quali la mancanza di lavoro, l’insostenibile debito dei Comuni, l’abusivismo edilizio, la mancata utilizzazione dei fondi comunitari, l’emergenza rifiuti e un processo di deindustrializzazione che rischia di diventare irreversibile.
Nell’Isola si deve commissariare tutto, partito e Governo, come primo passo per riavviare una possibile rinascita.
Si interroghino Raciti e Crocetta sulle ragioni delle gravissime carenze del governo regionale e sullo stato di salute politica e organizzativa del Partito Democratico siciliano.
A fronte di tutto questo, il segretario nazionale del PD dovrebbe prendere le necessarie e opportune decisioni e attivarsi con urgenza se non si vuole consegnare la Sicilia alla protesta populista.
Chi immagina di continuare a mettere delle protesi in un sistema che ogni giorno perde pezzi, sta solo accumulando macerie sotto le quali la Sicilia sta morendo.
Francesco Barbalace, cooordinatore LabDem Sicilia
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