Il giorno buono sarà mercoledì. In quella giornata, il Consiglio dei ministri darà il via libera al ddl "enti locali". Un testo che conterrà anche la norma sui 500 milioni destinati alla Sicilia e finora congelati in bilancio. Un passo avanti decisivo, nella vertenza che da tanti mesi ormai va avanti tra la Regione e lo Stato. Ma ancora la strada è lunga. Il disegno di legge dovrà infatti approdare in parlamento, dove però dovrebbe godere di una sorta di corsia preferenziale.
A quattro giorni dai ballottaggi per le amministrative, quindi, il governo Renzi darà il via libera a un testo che interessa migliaia di cittadini. Tantissimi solo in Sicilia, dove interessati all'arrivo del mezzo miliardo, sono circa 50 mila persone. Lavoratori degli enti pubblici o di quelli che fanno comunque parte dell'universo Regione, che hanno visto "congelare", in questi mesi, anche le somme relative agli stipendi.
A cominciare dai dipendenti dei Comuni e dagli stessi sindaci, ai quali la Regione pochi giorni fa aveva detto: "Possiamo erogare solo 105 dei 340 milioni previsti". Il resto, infatti, restava in freezer, in attesa dell'ok romano. Il presidente Rosario Crocetta è intervenuto decidendo, di concerto con l'assessore alla Funzione pubblica Luisa Lantieri, di distribuire le somme agli enti, come se i 340 milioni ci fossero tutti e davvero. Ovviamente non era così.
E anche le buone notizie che potrebbero arrivare dalla Capitale non spingono i Comuni all'esultanza: "Riteniamo l'imminente approvazione di una norma che delinei un quadro finanziario più chiaro per la Regione Siciliana e per i Comuni dell'Isola – dichiara il presidente di Anci Sicilia, Leoluca Orlando - solamente un primo passo verso una soluzione complessiva che affronti anche il destino degli enti intermedi e quello dei lavoratori a tempo determinato. Il fatto di essere riusciti a far comprendere al governo nazionale, anche attraverso l'incontro a Palermo di 200 sindaci con il ministro dell'Interno - continua Orlando - l'importanza per i comuni dell'Isola di un intervento che consenta di superare lo stallo della gestione provvisoria e programmare la gestione dei prossimi 6 mesi ci fa ben sperare perché si possano comprendere anche le altre gravi criticità che caratterizzano la condizione degli enti locali dell'Isola. La Sicilia, anche per la situazione insostenibile e di grave emergenza nella gestione dei rifiuti - conclude il Presidente Orlando - merita un'attenzione particolare nelle scelte del Governo nazionale, un'attenzione necessaria anche ad evitare che sulla graticola rimangano sempre gli amministratori locali".
Ad attendere qualcosa, anche le Province. Ma per loro arriveranno, al massimo, le briciole. Al massimo, infatti, l'approvazione del ddl enti locali "scongelerà" nove milioni. Ma agli enti, per restare in piedi, servono qualcosa come 180 milioni. E in occasione dell'ultima cabina di regia sugli enti locali, l'assessore all'Economia Alessandro Baccei ha ammonito: "Tra quei 500 milioni non ci sono altri soldi per le Province". Soldi che, insomma, bisognerà trovare altrove, per evitare il default degli enti, già in crisi nerissima. Dovrà pensarci l'Ars, in particolare, attraverso una variazione di bilancio inizialmente attesa per fine giugno. Tempi che potrebbero però slittare e non di poco. Mettendo in grossa difficoltà commissari e lavoratori.
Si sbloccheranno invece, salvo sorprese, tutte le altre somme contenuto nell'"accantonamento" della scorsa Finanziaria. Così, via libera a 73 milioni dei 142 milioni previsti per i Forestali, 22 milioni dei 44 previsti per la società partecipata Servizi ausiliari Sicilia (tremila dipendenti), metà dei 12 milioni previsti per l'Ente acquedotti siciliano, metà dei dieci milioni per le "garanzie occupazionali" nei Consorzi di bonifica ai quali arriveranno anche 17 dei 33 milioni destinati agli stipendi. Stesso discorso per gli ex Pip di Emergenza Palermo: si sbloccheranno 15 dei 29 milioni destinati a loro. E poi c'è il famoso "allegato 1" della Finanziaria: un elenco lunghissimo di enti e soggetti vari. Tra questi, oltre all'Irsap, l'Istituto Vite e vino, l'Esa, gli enti parco, i teatri siciliani, la Fondazione orchestra sinfonica, le università per le borse di studio degli aspiranti medici, ecco anche i fondi per le comunità alloggio per minori e quelle per disabili. In tutti questi casi verrà scongelato metà del contributo inizialmente previsto. Proprio nei giorni in cui la prima metà del finanziamento inizia a esaurirsi.(Lovesicilia.it)
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