Luca Chiofalo
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venerdì 3 marzo 2017
Pensioni e parlamentari (di Luca Chiofalo)
Sembra che tutti i partiti lavorino per favorire l'ascesa del Movimento 5 stelle. Da destra a sinistra, divisioni, lotte intestine e arroccamento su posizioni di rendita invise all'opinione pubblica. L'ultima polemica sull'abolizione delle pensioni dei parlamentari è un esempio. Esiste qualcuno di conclamata credibilità in grado di spiegare alle persone comuni che la battaglia da fare è quella di qualificare il corpo politico e non di svilirne la funzione? I costituenti previdero garanzie e tutele (compresa una gestione separata della previdenza) per i parlamentari perché il ruolo è 'alto' e 'sensibile'. Avere eletto per decenni molti incapaci traffichini, i danni dei quali paghiamo oggi, non può comunque portare alla soluzione rabbiosa di rendere deputati e senatori (che sono in democrazia rappresentanti e custodi della stessa) semplici impiegati a salario minimo. Ci farebbe risparmiare qualcosa ma abbasserebbe ulteriormente il livello della classe politica. Si aboliscano i privilegi ingiusti e non in sintonia col momento che attraversiamo, ma si smetta con questo attacco scellerato ad ogni istituzione e potere legittimamente costituito. In ogni caso, la proposta grillina di modificare le pensioni dei parlamentari toccherebbe solo gli attuali, con un risparmio ed un'efficacia marginali. Demagogia pura.
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