L’Isola di Vulcano riapre e riparte. È questo il cambio di passo indicato dall’Amministrazione del Comune di Lipari guidata dal Neosindaco Dr. Riccardo Gullo, insediatosi lo scorso mercoledì 15 giugno.Dopo diversi mesi difficili vissuti dagli abitanti dell’isola di Vulcano, in questa settimana l’aria che si respira sul territorio è ricolma di speranza, in vista del lavoro svolto e i risultati ottenuti dal Comitato Spontaneo Vulcano, che sta ricevendo attenzione e appoggio dal Dr. Gullo in un progetto comune di rinvigorimento dell’isola. La volontà è quella di invertire rotta e gestire qualsiasi tipo di fenomeno geologico legato al vulcano come una risorsa e non come un problema. È una distinzione molto chiara a chi già dagli anni ‘60 ha fatto dell’Isola di Vulcano il luogo dove trascorrere una vacanza che, oltre al sole ed al mare, si arricchisce di tutti i benefici della geotermia.
L’Isola di Vulcano, il cui cratere quiesce da oltre 140 anni, si trova lungo un complesso sistema di faglia e questo canale diretto con la madre terra determina una serie di fenomeni tra i quali le fumarole, le acque calde ed il particolare odore di zolfo, limitatamente ad alcune zone dell’Isola. Nessuno ha mai sottovalutato la circostanza di vivere e soggiornare sopra un complesso sistema di edifici vulcanici, come del resto lo sono tutte e sette le Isole Eolie, anzi, al contrario è sempre stata forte in ciascuno dei residenti e villeggianti la volontà di accrescere tale consapevolezza. L’apertura al pubblico con conseguente funzione divulgativa del locale centro dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (l’INGV), ne sono la prova.L’Istituto conduce da alcuni decenni una complessa funzione di studio e sorveglianza, che attraverso una fitta rete di monitoraggio, tra le più complesse in Italia, tiene costantemente in tempo reale il “polso” della situazione. E, d’altro canto, un intero padiglione del celebre Museo Archeologico delle Isole Eolie, nel cuore di Lipari, approfondisce il rapporto tra uomo e territorio sin dall'antichità descrivendo l'utilizzo dei prodotti vulcanici (ossidiana, pomice, zolfo, allume, acqua sulfurea) ed approfondendo la storia dei vulcani ed i caratteri geomorfologici delle Isole.
Un vulcano non è una macchina perfetta, riporta variazioni costanti dei valori di composizione, temperatura e quantità nelle sue emissioni, ci sono tuttora e ci sono sempre state nei 120.000 anni dalla nascita dell’Isola.
Proprio sulla base di alcune di queste variazioni, si è parlato lo scorso mese Ottobre di “emergenza”, ma, fermo restando che nell’uso comune come nel dizionario Treccani il significato del termine è “circostanza imprevista, accidente o particolare condizione di cose, momento critico, che richiede un intervento immediato” davvero non si capisce come ancora, a distanza di 8 (otto mesi, 263 giorni) si possa usare tale vocabolo destando preoccupazione o allarme. Forse perché, come tristemente ben noto nel nostro bel Paese, la “cultura dell’emergenza” è divenuto il metodo sistemico, consolidato, strutturale per snellire e velocizzare le procedure nella gestione di quella che dovrebbe essere l’ordinaria amministrazione e dei lavori pubblici. Perplessi ed increduli di fronte a qualunque tipo allarmismo, non certo per cinismo o irresponsabilità, ma, tutt’altro, perfettamente consapevoli della ciclicità dei fenomeni legati al vulcanesimo, la popolazione e le migliaia di villeggianti godono di un posto meraviglioso, dove la terra, il mare con i suoi fondali, tutte manifestazioni del rapporto diretto con Geo, regalano una vacanza difficile da dimenticare.
Nei mesi scorsi, gli abitanti hanno criticato a gran voce una gestione nazionale della situazione vulcanologica che ha puntato a misure preventive, le quali stavano soffocando la situazione socioeconomica dell’isola, senza dare nessuna sensazione di sicurezza agli isolani, che in tutto questo tempo commentavano di sentirsi minacciati dallo Stato, piuttosto che dal vulcano con cui hanno sempre convissuto pacificamente. Le dubbiose proibizioni che si stanno smontando limitavano il settore turistico e, paradossalmente, lasciavano i visitatori alla mercé di sé stessi, visto che in molti hanno continuato a recarsi nelle zone interdette, ma senza la supervisione di personale specializzato, apparecchiature per il controllo in tempo reale e gli operatori turistici presenti nella Baia di Levante che hanno tradizionalmente svolto un ruolo di controllo della spiaggia per il benestare di abitanti e turisti.
Oggi, il Dr. Gullo fomenta invece una gestione attiva della situazione, che coniughi la sicurezza con il benessere socioeconomico dell’isola. Intanto l’isola è pronta ad accogliere visitatori come ha sempre fatto, e si stanno organizzando diverse iniziative per incrementare il potenziale socioculturale e naturale dell’isola. Per esempio, si sta fondando un punto informativo autogestito in formato fisico, telefonico e digitale che fornirà informazioni sulle attrattive dell’isola e notizie in tempo reale emesse dagli stessi abitanti; si sta organizzando una festa pubblica nella Baia di Levante per festeggiare la sua riapertura; si celebrerà il premio solidarietà patrocinato da Maria Grazia Cucinotta; ci si prepara ad accogliere l’Eolie Music Festival che porterà artisti di fama internazionale nei mari di Vulcano dal 1 al 3 luglio; si aspetta con ansia la proiezione cinematografica del film Malamuri in un anfiteatro sito nell’isola; e molto altro ancora.Comitato Spontaneo di Vulcano
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