Ennesimo capitolo della corrispondenza fra Lo Cascio(consigliere comunale)-Scafidi(FIDC) e viceversa. L'intervento del consigliere, che riportiamo integralmente, segue l'ultima nota del presidente della sezione liparese della Federazione italiana della caccia.
"Rispondo brevemente alla Sua lettera che ho avuto modo di leggere solo oggi. Lei afferma di non fare politica. Non la faccia. Sarebbe un bene per tutti. Non lo dico per le Sue idee, che rispetto in quanto libere opinioni di un cittadino, ma per il Suo approccio – quantomeno discutibile – con la giurisprudenza, che diviene evidente quando scrive che la maggior parte dei Comuni ha “ritenuto opportuno non introdurre il Catasto dei terreni percorsi dal fuoco, proprio per non gravare di inutili vincoli i loro territori”. Vede, Presidente, un Comune non può ritenere opportuno o meno un provvedimento previsto da una legge dello Stato; lo deve applicare, e se non lo fa è inadempiente e viola la legge. Non saremo né Lei, Presidente, né tantomeno io a cambiare il corso di queste cose, implicite nei processi che regolano la democrazia, anche se mi pare che Lei abbia una visione del nostro Paese paragonabile all’Italia dei Comuni del XIII secolo, dove ognuno legiferava a proprio piacimento sul proprio territorio o secondo la fazione di appartenenza.
Riguardo ai “salotti, i bar e le poltrone della politica eoliana” da Lei citati, mi preme rassicurarLa sul fatto che l’unica sede dove espleto la mia funzione politica di consigliere, eletto da questa comunità, è il palazzo che ospita il Consiglio Comunale. Quando gli argomenti che interessano i cittadini, che mi onoro di rappresentare, non vengono affrontati dal Consiglio, mi adopero affinché lo siano, e in tempi brevi".