Millequattrocento posti barca tra cui quattrocentosettantasette nei campi boa regolarmente autorizzati dalla Capitaneria di porto di Milazzo. È questa l'attuale disponibilità ufficiale che sono in grado di garantire le isole dell'arcipelago (esclusa Alicudi dove non esistono strutture) sia ai diportisti che le scelgono per le proprie vacanze che agli appassionati del mare locali. Rapportato a quello che è il notevole movimento diportistico estivo è chiaro che ci si trova di fronte ad un numero di posti sicuramente esiguo. Di questi oltre il 50% (700 posti barca di cui 610 nei pontili e 90 nei 2 campi boa ubicati nel tratto di mare antistante la frazione di Canneto) è concentrato sulla sola isola di Lipari.
A ruota nella classifica della disponibilità vi è Santa Marina Salina con i suoi 250 posti nella darsena turistica e i 40 dei due campi boa autorizzati. Per il resto delle isole il servizio per il diporto vive, ad eccezione di Filicudi dove è autorizzato anche un pontile galleggiante da 60 posti, attorno ai campi boa, efficaci ed efficienti quanto vuoi ma sicuramente non in grado di competere con quello che può offrire un pontile o, ancora meglio, un porticciolo turistico. La parte del leone nel settore dei campi boa la fa sicuramente l'isola di Panarea (7 per un totale di 121 posti), seguita da Vulcano (3 per un complessivo di 95 posti), dalla frazione di Rinella nel comune salinaro di Leni (2 campi per 80 posti). Fanalino di coda Stromboli con un campo boe e 21 posti. Attorno a questi siti autorizzati "gira" anche l'abusivo e lo dimostra l'incessante attività della Guardia Costiera chiamata spesso in questa estate al sequestro e alla rimozione di gavitelli e boe non autorizzate e che, il più delle volte, costituiscono un serio intralcio e pericolo per la navigazione. Come anticipato, quindi, le Eolie, Lipari in particolare, necessitano di un salto di qualità in questo campo. Sia per rispondere alle esigenze di diportisti con imbarcazioni sempre più possenti, sia per questioni legate alla sicurezza. Più volte nel tempo sono spuntati ad opera di questo o quel professionista progetti per un porticciolo turistico da realizzarsi a Lipari. Iniziative che per motivi diversi non hanno mai visto la luce. "Famosa", in questo senso, l'occasione sciupata dal maggior comune eoliano negli anni '70 quando, nonostante i fondi a disposizione, non si riuscì ad individuare un'area per realizzare una struttura e il finanziamento, grazie anche all'abilità del sindaco Riccardo Gullo, prese la strada (il mare in questo caso) di Salina. In questo momento c'è in ballo lo schema di massima per una portualità integrata dell'isola che dovrebbe essere realizzato dalla società mista "Porti di Lipari S.p.A." in cui il maggior comune eoliano è socio di minoranza, mentre Condotte d'acqua è il socio maggioritario. Schema di massima che prevede un ampliamento della disponibilità di posti barca di circa 500 unità rispetto a quelle attuali attraverso interventi strutturali a Marina Corta, Marina Lunga e Pignataro. Oltre alla portualità commerciale di Sottomonastero.
Una progettazione che, almeno per quanto riguarda Marina Corta e Marina Lunga, non è passata inosservata suscitando la reazione di chi ritiene si snaturino le caratteristiche di quelle aree dell'isola. Ovviamente ci sono anche coloro che sono favorevoli e rimandano al mittente sia le accuse di sconvolgimento del territorio che quelle di voler cementificare una buona fetta del litorale. Un "braccio di ferro" tutt'ora in corso e che, stante le posizioni attuali, è lontano dall'individuazione di un percorso comune che porti alla realizzazione di interventi condivisi e condivisibili.
Ma c'à la necessità di una portualità sicura, come avverte il comandante della capitaneria di porto di Milazzo, Massimo Tolomei, il quale ricorda, ad esempio, i problemi legati a Marina Corta.
Diverso il discorso per l'area di Pignataro (in atto occupata da 5 pontili per un totale di 360 posti barca) dove il progetto che si vorrebbe attuare(foto in alto) è in linea di massima condiviso da tutti. Intanto alcuni senatori del PD (Raffaele Ranucci, Luigi Zanda, Riccardo Villari e Roberto Della Seta) hanno presentato un disegno di legge per dotare le isole minori e le aree marine nazionali di campi ormeggio per le imbarcazioni e di infrastrutture leggere. «In questo modo – spiegano i quattro senatori in una nota – si potrebbero dotare le nostre coste di posti barca in porticcioli off shore per l'attracco e, inoltre, si potrebbero dotare queste realtà di servizi per la nautica da diporto per garantire una corretta fruizione del litorale e dell'entroterra».
Proposte, iniziative. Ma le isole Eolie hanno bisogno di una serie politica della portualità che risponda alla crescente domanda di un turismo vieppiù esigente. Non c'è futuro nel "mordi e fuggi" dei barconi e nelle soluzioni di piccolo cabotaggio.È tempo di un serio salto di qualità.