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mercoledì 24 dicembre 2008

LIPARI, ORA ANCHE I CANI ABBANDONATI HANNO UN SITO INTERNET di Giansanto Lo Giusto

(Giansanto Lo Giusto) E’ nato http://www.eoloa4zampe.com/ il sito web che l’Associazione Onlus Eolo a 4 Zampe ha pubblicato in rete in questi giorni.
Giorgia Sipione è la Webmaster del nuovo sito nel quale vengono illustrate e descritte le strutture e le attività svolte dai volontari dell’Associazione che da anni si prodigano, tra mille difficoltà ed incomprensioni, nel Canile Rifugio di Vallone Bianco.
Abbiamo così l’opportunità di conoscere anche gli ospiti a quattro zampe che vengono giornalmente accuditi e sfamati grazie all’Associazione, con l’aiuto di pochi volonterosi e le scarse risorse a disposizione; 21 cani, belli ed affettuosi, fotografati singolarmente ed in gruppo, hanno per il momento trovato una “casa” in attesa di essere magari poi accolti in altrettante famiglie e ricambiare l’ospitalità con la loro grande affettuosità. Si può anche adottarne uno a distanza, se non si ha la possibilità di tenerlo vicino lo si può andare poi a trovare anche ogni tanto, si può semplicemente contribuire al suo mantenimento…..
Il Rifugio del Cane, così chiamerei la struttura di Vallone Bianco, necessita infatti di grande impegno umano e finanziario e tutti noi isolani dovremmo dare un aiuto, ognuno per come e quanto possibile, per la sopravvivenza e la gestione di questa importante iniziativa che cerca anche di assolvere il difficile compito di controllare e limitare il fenomeno del Randagismo ponendo in qualche modo rimedio all’indifferenza, alla crudeltà ed irresponsabilità di tanti “individui” che gettano sulla strada(ed anche peggio) al loro ma anche nostro destino, mamme e cuccioli ed ex “amici”…. scomodi.
E’ facile, molto facile, lamentarsi e prendersela poi con i “cuccioli abbandonati e cresciuti” che privi dell’educazione e del sostentamento che avrebbero dovuto ricevere, finiscono per agire semplicemente secondo la loro natura; dovremmo semmai prendercela con il nostro egoismo, la nostra aridità ed incultura che pretende dagli animali il rispetto e la “civiltà” che noi stessi troppo spesso non abbiamo.