(Michele Giacomantonio) Spesso fuori di Lipari per problemi familiari seguo, un po' distratto, le nostre cose locali e, tornando a casa, scopro sempre più che queste sono isole disperate e la disperazione maggiore è che sembra che la gente si sia adeguata supinamente all'andazzo. Di questa costatazione pessimistica vorrei portare due o tre esempi.
Il primo riguarda l'ospedale. Che per il nostro ospedale ci fossero problemi lo si sapeva da più di un mese. Poi è arrivato il decreto della Regione. Non voci ma un vero piano di rimodulazione e di assetto già operativo. Finalmente la protesta è uscita dai circoli ristretti e qualche giorno fa c'è stata una riunione all'associazione anziani. Ciò che mi ha preoccupato è stato l'atteggiamento del vice sindaco che penso rispecchi quello dell'amministrazione. "State zitti che tutto torna a posto. Se protestate c'è invece il rischio che i tagli si facciano veramente". Questo presso a poco il suo parere. Cioè, i cittadini delle Eolie non hanno dei diritti da far valere ma solo dei favori da chiedere e sottovoce. Non importa che noi siamo un e non possiamo essere trattati come gli altri centri di terraferma. Se stiamo zitti e buoni e lasciamo lavorare sott'acqua sindaco e vice sindaco, sicuramente qualcosa otterremo. Incredibile, ma è la fotografia di un modo di pensare della nostra classe dirigente. Per questo siamo isole disperate.
Il secondo esempio riguarda le cartelle della tassa sui rifiuti. Gli altri anni arrivava a casa e la gente la pagava. Io almeno io l'ho sempre pagata. Quest'anno ( per quanto riguarda la tassa del 2008) invece, la SERIT, che è incaricata della riscossione della Tarsu, ha delegato, a sua volta, una non meglio precisata C.S Olimpo di Palermo ( viale dell'Olimpo,n.24). Questa società illuminata - non per niente si chiama "Olimpo" - che cosa fa? Invece di notificare agli eoliani la cartella ha una bella pensata: dichiara di averlo fatto in un giorno di febbraio e di non aver reperito né l'intestatario né "altre persone indicate dall'art. 139 del codice civile" cioè familiari e conviventi e quindi ha depositato le cartelle al Comune perchè affiggesse i nomi degli assenti all'albo comunale. C'è subito da dire che o questa Olimpo è particolarmente "sfigata" perché non è riuscita a trovare nemmeno un isolano a casa perchè quel giorno Lipari era deserta come dopo il sacco del Barbarossa o ha fatto una bella pensata: non ha notificato niente a nessuno ( ma il compenso per la notifica lo ha riscosso???) ed ha detto di non aver trovato i destinatari scaricando tutto al Comune che ha dovuto inviare per raccomandato l'avviso che alla sede municipale c'era una notifica ed addirittura mettere a disposizione un intero ufficio per diversi giorni. Quindi disagio per i cittadini che hanno dovuto accollarsi, in media, un'ora di fila al Comune ( magari dopo essere andati in via Falcone e Borsellino ed essersi sentiti dire che l'ufficio competente era a Piazza Mazzini) e pagare 5/6 euro in più, disagio delle poste che hanno visto accresciuto il loro lavoro, disagio per il Comune che ha dovuto catalogare e distribuire, si dice, 4 mila certificati. Ma siamo sicuri che è un caso eccezionale o d'ora in poi sarà sempre così? Per la spazzatura, per l'acqua e per quant'altro passa per le mani comunali.
Il terzo episodio di cui potrei parlare è quello dei trasporti. Dicono che metteranno una nave in più per le vacanze pasquali - l'isola di Vulcano - ma siamo già a martedì della settimana santa e non c'è niente ancora di sicuro.... Eppure la gente non si ribella, continua a confermare la fiducia a questi governanti, segue spensieratamente l'isola dei famosi ed il grande fratello. Vorrei emigrare nello Zimbabwe.
Michele Giacomantonio