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sabato 3 aprile 2010

Circomare Lipari. Intensa attività

Dal 23 al 29 marzo scorso si è proceduto, nell’ambito di un operazione complessa a carattere regionale, al controllo di imbarcazioni prevalentemente dedite all’attività di pesca sportivo/ricreativa.
L’operazione denominata “Springfish”, ha avuto come obiettivo principale il rispetto delle prescrizioni dettate dalle normative vigenti in materia di pesca marittima, ai sensi del Decreto Assessoriale Regionale del 26.01.1991 e della Legge n° 963/65.
Gli uomini dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Lipari hanno effettuato n° 30 controlli ispettivi su unità da diporto e MM/BB da pesca locali, espletando accertamenti finalizzati alla verifica della regolarità della documentazione di bordo, unitamente alla regolarità degli attrezzi utilizzati o semplicemente detenuti a bordo, con pesatura del pescato che, nella pesca sportivo/ricreativa deve essere non superiore a Kg. 5 (cinque).
Sono stati effettuati controlli a terra ed in mare, rilevando n°4 infrazioni amministrative che hanno portato all’elevazione di verbali di contestazione per un totale di € 3.408,00.
All’inizio del mese di Aprile 2010, il Comando dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Lipari ha disposto il capillare controllo degli approdi dell’intero arcipelago eoliano, al fine di monitorare costantemente l’attività di pesca in generale, con particolare riguardo alle operazioni di imbarco di attrezzi consentiti.
Significativi sono stati gli accertamenti sulle imbarcazioni dedite alla pesca dei “Totani” in merito all’utilizzo illegale dei richiami c.d. “Siluri”, nonché quelli posti in essere riguardo all’uso di reti derivanti (c.d. ferrettare), che in base alla rigida normativa nazionale e comunitaria in materia, devono avere una apertura di maglia non superiore a 18 cm., con una lunghezza massima consentita di 2.500 mt, e con limiti di utilizzo di massimo 10 miglia di distanza dalla costa, qualora l’unità da pesca sia abilitata a tale tipo di navigazione.
Tale attività ha portato al sequestro di uno spezzone di rete derivante di tipo “ferrettara”, di oltre 1.000 metri, illegalmente detenuta a bordo, in eccedenza al limite consentito.
L’obiettivo delle suddette operazioni e dei successivi controlli non hanno, ovviamente, il fine di reprimere l’attività degli operatori del settore, ma quella di garantire la corretta implementazione della vigente normativa comunitaria in materia.