L'imprenditore evidenzia di avere fiducia nella giustizia ed inoltre sottolinea come la documentazione attinente le concessioni e le autorizzazioni è in suo possesso e se ne avvarrà in sede giudiziaria. "Quello che è strano- ribadisce- è il fatto che quando venne effettuato dagli inquirenti il sopralluogo al comune questa documentazione non venne messa a loro disposizione. Non si trovava nel relativo fascicolo. Subito dopo, su mia richiesta e del tecnico di fiducia, questa documentazione ci venne rilasciata".
Coppolina, a questo punto, certo che tutto parte da una specifica denuncia di un artigiano del posto, chiede venga usato lo stesso metro per tutte le situazioni similari che esistono sul territorio comunale e auspica non si proceda alla sanatoria di capannoni artigianali, in quanto non previsto dalla legge. Invita il sindaco e le varie componenti comunali ad attivarsi per quanto di loro competenza.
Il provvedimento di sequestro ha ovviamente gettato nello sconforto dieci padri di famiglia che dal lavoro dato dall'imprenditore Coppolina traevano il sostentamento.