(gazzetta del sud- l.o.) Esce molto ridimensionato dall'udienza di ieri il "carico" di accuse per i tre componenti del nucleo familiare di Malfa (madre di 74 anni e due figli di 51 e 49 anni) arrestati sull'isola di Salina una settimana fa, durante un'operazione condotta dai Carabinieri di Salina e Milazzo. Due gli arresti non convalidati e tutti gli indagati rimessi in libertà.
I tre familiari avevano avuto il solo torto di non aver denunciato per tempo il possesso dei fucili da caccia che erano stati regolarmente dichiarati dall'anziano capofamiglia deceduto oltre dieci anni fa. Infatti nelle abitazioni dei tre martedì scorso erano stati rinvenuti, durante un controllo, numerose armi e munizioni (complessivamente 6 fucili, quasi 800 cartucce, una spada antica e qualche etto di polvere da sparo).
A seguito della perquisizione, madre e figli erano stati arrestati e posti ai domiciliari, ma - già all'indomani dell'arresto e prima ancora che la notizia fosse diffusa - avevano beneficiato della scarcerazione emessa dallo stesso pubblico ministero Francesco Massara. Ieri i tre sono comparsi per la convalida dell'arresto davanti al Gip del Tribunale di Barcellona, Antonino Zappalà, che al termine dell'udienza, ha convalidato solo uno degli arresti eseguiti, mentre per gli altri due (la donna e un figlio) - accogliendo la tesi difensiva prospettata dagli avv. Barbera e Pajno - il giudice ha rigettato la richiesta di convalida. Per i due indagati che non hanno avuto convalidato l'arresto è stato ritenuto, infatti, che non ricorressero gli estremi per procedere all'arresto obbligatorio in flagranza perché non vi erano ragioni di allarme o pericolosità tali da determinare la privazione della libertà dei tre.
I difensori dei familiari hanno infatti provato nel corso dell'udienza di convalida che armi e munizioni sequestrate appartenevano al marito della donna, defunto nel 1997, il quale aveva a suo tempo regolarmente comunicato alla stazione dei Carabinieri dell'isola il possesso e che, quindi, l'unica contestazione possibile per gli eredi era quello – non tale da giustificare l'arresto –, di non aver comunicato la variazione del possesso alle competenti Autorità di pubblica sicurezza.