Egr. Direttore,
come molti altri cittadini, ho assistito al Consiglio Comunale di ieri ed ascoltato con attenzione gli interventi dei diversi consiglieri intervenuti alla discussione. Non ho condiviso, ma certamente rispetto, la scelta di alcuni di essi che hanno preferito lasciare i lavori d'aula pur dichiarandosi apertamente contrari alla istituzione del parco: il prendere una posizione da concretizzare nel voto mi sarebbe sembrata una scelta più coerente essendo essa attinente più al merito ( e quindi alla sostanza) che al metodo, che si può anche non condividere, ma tant'è!
Ho altresì apprezzato, sotto il profilo della manifestata coerenza e onestà intellettuale, l'intervento dell'unico consigliere apertamente contrario alla proposta di delibera: il consigliere Lo Cascio, anche se non ne condivido l'impostazione, chiaramente politica più che pratica, e non supportata da valide argomentazioni in punto di merito.
Allo stesso ho altresì espresso la mia solidarietà per lo spiacevole, quanto deprecabile, episodio che lo ha visto involontario protagonista al momento della dichiarazione di voto. Sono sempre stato del parere che la civiltà di un popolo si misura dal grado di democrazioa che lo stesso è nella potenzialità di esprimere ed è proprio per questo che ritengo assolutamente fuorvianti, strumentali e demagogici taluni interventi al riguardo manifestati sui vari sito di news eoliane da esponenti e simpatizzanti della formazione politica cui appartiene il consigliere Lo Cascio: come spesso accade quando la faziosità supera la realtà, si è inteso volgere lo sguardo ad dito invece che alla luna. Il consigliere Lo Cascio ha infatti espresso in piena libertà e nell'assoluto rispetto delle proprie prerogative istituzionali il proprio pensiero - purtroppo per lui non condiviso da buona parte dei numerosi citadini presenti - ed episodi come quello, assolutamente da condannare, intervenuto al momento della manifestazione di voto vanno condiderati semplicemente per quello che sono: atti di involontaria stupidità fini a sè stessi, anche se, forse, dettati da una sorta di esasperazione che cresce giorno dopo giorno nella comunità eoliana sulla questione parco.
Mi appare pertanto fuor di luogo scomodare i dizionari della lingua italiana sulla etimologia del termine BUFFONE, o lasciarsi andare ad apodittiche previsioni di catastrofi bibliche qualora non dovesse, come lo scrivente si augura, giungere a buon fine lo scellerato progetto del parco.
Nessuno degli "indignati" ha infatto affrontato, ancora una vola, il merito della questione; nesuno di tali soloni del libero pensiero, ancora una volta, ha accettato la proposta, più volte formulata dalla Associazione "La Voce Eoliana", per un confronto sereno ma concreto sulle problematiche del parco lasciando da parte la demagogia ed affrontando i vari aspetti scendendo sul piano dei fatti. Eppure lo scrivente si è dichiarato disponibile in più occasioni ed in ogni sede ma pare prevalere nel fronte opposto la linea del "vorrei ma non posso", dell'ambientalismo duro e puro, dell'affermazione del "chi non è con me è contro di me", del principio, che appare alquanto presuntuoso, del "io sono nel giusto a prescindere, tu sei solo uno stolto ignorante in materia ambientale, vuoi solo cementificare il nostro arcipelago con opere faraoniche, edificazione selvaggia e caccia tutto l'anno a qualsia cosa si muova salvo che siano esseri umani".
Concetti del genere riempiono le pagine dei vari siti suscitando però, spesso, l'ilarità di chi li legge, tanto sono lontani dalla realtà.
Mai una voce che ci dica che senso avrebbe imporre nelle nostre isole una agricoltura eslusivamente biologica (è previsto nella bozza di regolamento che Palermo ci ha fatto pervenire) quando l'arcipelago è soggetto alle piogge acide provenienti dagli insediamenti industriali e petrolchimici del litorale tirrenico; quale è il senso di una eventuale - ma probabile - istituzione di una area marina protetta quando, ancora per anni ed anni, continueremo a sversare in mare i reflui fognari in mancanza di un vero e proprio impianto di depurazione; qual'è il senso sotteso alla previsione di decadenza di tutte quelle concessioni edilizie rilasciate, in ossequio al Piano Territoriale Paesistico, prima della istituzione del parco ma i cui lavori non sono ancora iniziati; come si vuole proteggere il mare, conservando quella linfa essenziale per la nostra economia costituita dal diporto nautico, senza approntare una portualità munita di impianti di aspirazione delle acque nere delle imbarcazioni...... e l'elenco sarebbe ancora lungo, caro Direttore, ma rischierei di annoiare chi avrà la pazienza di leggermi.
Ebbene, di questi argomenti concerti non vedo traccia nei discorsi dei seguaci dell'ambientalismo di facciata che si limitano a sostenere l'ipotesi del parco richiamandosi ad astratti, e sempre più smentiti dai fatti, presunti vantaggi per il futuro delle nostre isole, perpetuando la politica dello struzzo nel non voler vedere i disastri (documentati) che l'istituzione di aree "protette" ha portato, in molti casi, nei territori interessati; nel non volere ascoltare le popolazioni di quei territori; nel voltarsi dall'altra parte di fronte alle quasi novecento pagine di ordinanza cautelare in carcere che, di recente, ha investito il presidente di una delle maggiori aree di riserva italiane mettendo a nudo un intreccio tra malaffare e politica che la gente comune di quei territori lamentava da anni.
Contrariamente a quanto vuol farsi credere, durante la seduta del Consiglio diversi sono stati gli interventi che, viceversa, hanno fornito all'uditorio elementi concreti e documentali a sostengo della proposta di delibera, e mi riferico in particolare al consigliere Fonti ed allo stesso Presidente Longo.
Un' ultima considerazione: la nostra Associazione è assolutamente contraria al progetto del mega porto di Lipari, proprio perchè in buona parte inutile, del tutto sovradimensionato e di impatto mortale sul territorio, oltre che, naturalmente, per le modalità con le quali si è inteso prevederne la realizzazione svendendo l'intera baia e, in ultima analisi, (stavolta sì) il futuro della nostra gente ai poteri forti - o presunti tali - dell' imprenditoria e della finanza nazionale: sotto tale aspetto asicuro al consigliere Lo Cascio l' incondizionato appoggio e la condivisione della Associazione che mi onoro di presiedere.
Per chiudere: ai miscredenti circa la sottoscrizione della petizione popolare - che ha visto coinvolto circa il 60% della popolazione maggiorenne residente nel Comune di Lipari (altro che parte minoritaria) - che qualcuno vorrebbe "vedere con i propri occhi" dico che ne potranno prendere diretta conoscenza presso il Comune di Lipari, presso l'ARTA di Palermo e presso il Ministero dell'Ambiente, ai quali enti tale petizione è stata rimessa sia in originale che in copia, oltre, naturalmente, presso la sede della nostra Associazione: contrariamente ad altri non abbiamo assolutamente nulla da nascondere.
Cordialmente
Associazione "La Voce Eoliana"
il Presidente
Avv. Angelo Pajno
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