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martedì 8 marzo 2011

Depuratore. Federalberghi per la concertazione

La tematica inerente la collocazione del depuratore di Lipari e delle relative vasche e pompe di sollevamento, così come proposte dal Commissario per l’Emergenza idrica Luigi Pelaggi, ha innescato un acceso dibattito che sta interessando non solo le parti politiche, l’Amministrazione e il Consiglio comunale dell’Isola di Lipari ma anche alcune associazioni di categoria (noi con nota del 9 febbraio 2011) oltre all’Associazione per Canneto e vari gruppi di cittadini che in più di un’occasione hanno avuto modo di far pervenire le proprie proteste e il proprio dissenso agli Enti preposti. Allo stesso tempo, l’attuale sistema di trattamento dei reflui è largamente incompleto e obbliga l’Amministrazione ad adeguarne gli impianti. Aldilà delle legittime preoccupazioni avanzate da chi possiede la propria abitazione o attività economica nelle immediate vicinanze delle aree oggetto d’intervento, ci troviamo sicuramente dinnanzi ad una questione è di ben più ampia portata.
È evidente, infatti, che il progetto per la realizzazione dell’impianto di depurazione debba far parte di un progetto complessivo che tratti il problema nella sua complessità con l’obiettivo, a medio-lungo termine, di rendere le Eolie autosufficienti per il rifornimento idrico, tramite dissalatori, attraverso un progetto moderno di smaltimento dei liquami con il riutilizzo delle acque reflue lontano dagli abitati, mediante l’impiego di fonti energetiche rinnovabili e sistemi a basso costo ambientale. Si propone, pertanto, l’attivazione di un processo di concertazione e la conseguente organizzazione di un convegno nell’ambito del quale presentare ed individuare le soluzioni tecniche più adeguate. Ciò, nell’ottica di lavorare per un ciclo delle acque che sia sostenibile sia a livello ambientale, sia a livello sociale (evitando i disagi e le spaccature alle quali stiamo assistendo) ed economico, garantendo quindi che il costo del servizio si mantenga sugli stessi valori di quelli pagati sulla terraferma.

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