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martedì 10 gennaio 2012

Omicidio Biviano. Preziosi recuperati a Messina. L'editoriale di Salvatore Sarpi

Continuano anche se "sotto traccia", ma con risultati concreti, le indagini dei carabinieri di Lipari, supportati dai colleghi del nucleo investigativo, per fare piena luce sull'omicidio della 62 enne Eufemia Biviano, avvenuto la vigilia di Natale a Quattropani. Omicidio per il quale si trova in stato di detenzione, presso il carcere messinese di Gazzi, Roberto Cannistrà, anch'egli di Quattropani.
Che l'attività investigativa va avanti, e con risultati concreti, lo si deduce chiaramente da quanto emerso stamattina nella conferenza stampa tenutasi a Messina presso il Comando provinciale dei Carabinieri (vedi comunicato).
Comunicato che, nella parte finale, mette chiaramente in evidenza (se tutto dovesse essere confermato)il coinvolgimento di Roberto Cannistrà nell'attività criminosa relativa all'omicidio della povera donna.
I carabinieri, nell'evidenziare di avere recuperato alcuni preziosi, risultati appartenuti in vita ad Eufemia BIVIANO,sottolineano in modo chiaro ed esplicito come "dalle indagini sarebbe altresì emerso un coinvolgimento dello stesso Roberto CANNISTRÀ nel possesso dei citati preziosi successivamente al delitto".
Un ulteriore anello che va ad aggiungersi a quelli che gli inquirenti e la magistratura ritengono prove schiaccianti contro il Cannistrà, ivi compreso il DNA.
I preziosi,in questione,come si evince dal comunicato, sono stati recuperati dai carabinieri presso un esercizio commerciale di acquisto di oggetti in oro e sarebbero, per l'appunto, appartenuti alla vittima dell’efferato omicidio che alla vigilia di Natale ha scosso la comunità liparota.
Rispetto al comunicato c'è da aggiungere che i preziosi sono stati recuperati a Messina e che a porli in vendita sembrerebbe sia stato lo stesso soggetto indiziato dell'omicidio. Riconosciuto poi dal titolare dell'attività messinese attraverso la foto pubblicata dai giornali all'indomani del suo fermo.
Dopo questo ulteriore "tassello" le indagini vanno avanti, sia per acquisire ulteriori prove a carico del presunto omicida, sia per verificare la presenza sulla scena del crimine di altri soggetti. In questo senso si potrebbe presto arrivare al prelievo di altri DNA.

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