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martedì 28 febbraio 2012

Contratto di fornitura idrica. L'ing. Lopes scrive al sindaco e al dirigente del IV settore

AL Dr. Mariano Bruno
Sindaco di Lipari
Piazza Mazzini, 1
98055 LIPARI (Me)
Al Dirigente del IV Settore
Dr. Stefano Blasco
Piazza Mazzini, 1
98055 LIPARI (ME)
OGGETTO :    CONTRATTO DI FORNITURA IDRICA
Ho ricevuto copia del contratto di fornitura idrica da sottoscrivere , leggendolo  mi è sembrato doveroso  fare  attenzionare  a chi di dovere  qualche inesattezza contenuta nell’art. 7 nella parte in cui si parla di   “acqua mista parzialmente ad aria prodotta dalla spinta dell’acqua … ecc. ecc.”.
E’ noto che , l’acqua ,come tutti i liquidi, sono  incompressibili  e , quindi, privi di soluzioni di continuità. Pertanto  al loro interno non possano  contenere vuoti , quali sarebbero eventuali bolle d’aria o di altri gas .
Ne consegue che la presenza dell’aria la si deve unicamente allo svuotamento delle condotte, svuotamento conseguente alla discontinuità dei rifornimenti idrici .
 L’aria  liberatasi dall’acqua per differenza di pressione tende, inevitabilmente , ad accumularsi nelle zone alte delle  condotte dove ,appunto, dovrebbero trovarsi le valvole di sfiato .
 La colpevole mancanza di queste ultime fa si che ,al  momento della ricarica delle condotte , l’acqua spinge l’aria contenuta nelle tubazioni sempre più in alto   dove , in mancanza di sfiati, si comprime fino a diventare un vera occlusione .
Il problema viene risolto principalmente a danno dei cittadini delle zone alte che , comunque si adoperino , devono pagarsi ugualmente la loro parte di aria .
Perché:
a)      Se si è in presenza  di galleggianti nelle cisterne (cosa in uso nel 90% dei allacci) questi diventano veri e propri sfiati . L’aria passa attraverso i contatori e ne altera i consumi ;
b)      Se si apre la valvola a valle del contatore al momento del rifornimento , se prima non esce l’aria l’acqua non passa . Pertanto il suggerimento contenuto nell’art. 7 è completamente ininfluente dato che , se si dovessero tener chiuse tutte le  saracinesche ,l’aria non uscendo bloccherebbe  l’acqua nelle condotte.
Come si vede, in entrambi i casi , il problema non si risolve.
L’unica soluzione logica , correttamente suggerita nell’art. 7 , è quella di autorizzare l’utente a munirsi di idonea valvola di sfiato da mettere a monte del contatore (non a valle) su di una tubazione verticale dalla quale derivare la condotta di adduzione alla cisterna munita di contatore.
Si suggerisce , comunque, all’utenza di farsi carico della trasformazione del proprio impianto con personale specializzato ,seguendo le indicazioni dell’impianto tipo allegato .
E’ bene far notare che anche questa soluzione, seppur corretta , non sempre funziona da noi , per il semplice fatto che in presenza di aria lo sfiato si comporta correttamente e l’aria esce finchè non arriva l’acqua . A questo punto però si verifica che se la pressione  dell’acqua non è sufficiente a spingere adeguatamente  il galleggiante dello sfiato gli orifizi restano aperti e l’acqua fuoriesce .
La carenza di pressione,infatti, fa si che quasi tutte le case delle eolie sono munite di autoclavi , senza le quali l’acqua non raggiungerebbe i piani alti. Una tale soluzione implica naturalmente un maggior esborso per l’utenza di cui non si tiene conto .
Pertanto,
-         considerato che l’approvvigionamento ai serbatoi di accumulo avverrà sempre con discontinuità per la natura dei rifornimenti ;
-         ritenuto  che ,per i motivi ampiamente esposti, il consumo reale dell’acqua è di difficile misurazione ;
si suggerisce di  introdurre nella fatturazione dei consumi una riduzione forfettaria del 10% che compensi la quantità d’aria registrata dai contatori.
Mi permetto,infine, trascrivere l’art. 7 secondo il mio giudizio ,lasciando alla SS. ogni determinazione :
                                                     Art. 7
E’ vietata qualsiasi tipo di distribuzione e forfait.
La fornitura dell’acqua dovrà avvenire (per caduta) a mezzo di contatore, attraverso il quale l’utenza stessa sarà assoggettata al corrispettivo  importo da pagare .
Premesso che ;
a)       l’approvvigionamento ai serbatoi di accumulo avviene  a seguito di rifornimento da navi cisterna e/o fonti alternative (dissalatore);
b)      che lo stesso rifornimento è soggetto a discontinuità sia per le avverse condizioni meteo marine che impediscono alle navi cisterna di operare e sia per i continui guasti alle apparecchiature vetuste del dissalatore ;
c)      che per la conseguente discontinuità dei rifornimenti idrici si determina la presenza costante di aria nelle condotte, specie delle zone alte, che finisce inesorabilmente con l’interessare l’entità dei consumi registrati dai contatori;
d)      che gli impianti di utenza esistenti non sono a norma , in quanto privi di idonee apparecchiature di sfiato disposte a monte del contatore ;
e)      che è del tutto impossibile quantificare l’aria e scomputarla dai consumi accertati dai misuratori ;
l’Amministrazione ritiene congruo defalcare dai quantitativi di acqua registrati dai contatori la cifra forfettaria del 10% dei consumi.
In virtù dell’eventuale discontinuità del rifornimento ai serbatoi di accumulo , non viene garantita l’erogazione continua ,pertanto, la stessa avverrà a turnazione tra le frazioni ed in rapporto alla quantità di acqua accumulata, senza che l’utente nulla possa pretendere a titolo di indennizzo .
Lipari, li 27/02/12
                                                                          (Ing. Felice Lopes – V. Vitt. Emanuele 267-Lipari
                                                                            (felice_lopes@libero.it)- Tel. 3397813495

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