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lunedì 27 febbraio 2012

Ricerca di visibilità o diritto all’informazione? (di Michele Giacomantonio)


Non so se anche questa nota produrrà scandalo in alcuni dirigenti del PD, ma pazienza. Probabilmente verrà bollata come ricerca di visibilità quella  che è una pura e semplice funzione di informazione necessaria in una democrazia. C’è un forte discredito nei confronti dei partiti perché prendono le loro decisioni nel riserbo di quattro mura e poi le calano sulla gente. E malgrado questo nel PD liparese c’è chi vorrebbe riesumare il centralismo democratico (vecchio retaggio del PCI a cui non ho mai appartenuto e proprio per questo principio che lo governava): sui problemi del partito parla solo il segretario.
Comunque io sono prima di tutto un giornalista e nessuno mi può proibire di informare l’opinione pubblica. Se qualcuno vuole farlo ha una strada ben precisa: denunciarmi ai probiviri ed espellermi dal partito.
Ciò che sembra avere scandalizzato qualcuno è che sul mio blog, sabato scorso, avrei scritto che il PD è spaccato. Basterebbe andare a rileggersi per vedere che io detto tutt’altro. Ho detto che nel PD c’erano due posizioni radicate che si poteva rischiare una spaccatura verticale. Altri hanno detto e scritto che il partito era già spaccato. Io ho solo detto che il rischio c’era e che questo dipendeva dalla forzatura fatta dall’UDC sul candidato a Sindaco che aveva messo il PD di fronte all’alternativa: calare la testa ed accettare di essere l’alleato subalterno oppure rivendicare il diritto paritario definendo una modalità di scelta del candidato ( che probabilmente alla fine sarebbe stato lo stesso candidato dell’UDC). Questo ho scritto e mi piacerebbe che si discutesse nel merito invece di invocare censure che sanno di regime.
Comunque nella riunione del direttivo di ieri mattina non c’è stata nessuna spaccatura. Le posizioni rimangono distanti ma tutti hanno dichiarato che si atterrano al gioco democratico e rispetteranno la decisione della maggioranza. E speriamo che si tratti della maggioranza dell’assemblea degli iscritti che non sarebbe male.
Comunque la riunione è rinviata ancora di qualche giorno perché indubbiamente due problemi esistono. Il primo è che facendo continuamente slittare la data della decisione esiste sempre meno tempo per definire una alternativa valida e credibile. Infatti, nella posizione di cui mi sono fatto promotore, non si tratterebbe solo di fissare una data per fare le primarie o convocare una grande assemblea, ma prima ancora di aprire un tavolo di discussione per verificare, sulla base di una base programmatica e di un regolamento, chi aderirebbe a questa iniziativa. Si aprirebbe cioè una costituente per un nuovo protagonista in tempi indubbiamente molto risicati.
Il secondo problema, anch’esso emerso nella riunione di ieri, è che la forzatura dell’UDC ha messo il PD in una difficile situazione. Infatti dopo avere fatto insieme opposizione per i passati cinque anni che senso avrebbe trovarsi ora su posizioni opposte senza che siano maturate ragioni di scontro? Ed anche se la responsabilità è tutta dell’UDC, può un partito responsabile come il PD passarci sopra?    
Michele Giacomantonio

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