Il D-Day per Luca Barbareschi, il momento della difesa dopo l’accusa lanciata da Le Iene in relazione all’aggressione subita da Filippo Roma, sguinzagliato alle calcagna dell’onorevole nell’isola di Filicudi. Dettagliato e circostanziato il suo racconto nella nota che diffonde dopo il polverone, fisiologico, innalzatosi dopo la pubblicazione dei fotogrammi dello ’scontro’:
”Tutti i conduttori delle Iene da ben più di un mese pongono ripetutamente in essere atti persecutori a mio danno. Sono stato insultato e hanno spaventato i miei figli [...]”
E ancora:
”In quella medesima circostanza il sottoscritto è stato fatto oggetto di atti persecutori, aggressioni verbali e insulti da parte del conduttore televisivo Roma, il quale mi ha incalzato, offeso e provocato per l’intera giornata, invadendo e violando senza alcun valido motivo la mia vita privata. Occorre aggiungere peraltro che quel giorno mi trovavo a trascorrere una vacanza in compagnia dei miei figli piccoli, ma Roma, noncurante della mia privacy e della mia famiglia, ha posto in essere sin dalla prima mattina atti molesti a mio danno, spaventando ripetutamente i bambini. [...] Ho già sporto ben due denunce-querele nei confronti degli autori di tali reati e l’intera vicenda è stata già sottoposta al vaglio della magistratura”
Dopo il salto il video incriminato:
La trasmissione, per bocca di Davide Parenti, ribatte a questa nuova versione dei fatti:
”Lo abbiamo avvicinato a Filicudi per chiedergli ancora una volta se non sia logico dimettersi da parlamentare, se per mesi non si frequenta l’Aula. E da lì è partito un carosello di minacce e imprecazioni da parte sua. Il filmato, di cui per ora abbiamo postato solo alcuni secondi sulla nostra pagina Facebook, lo dimostrerà”
A dire il vero il botta e risposta sorprende poco, data la delicatezza della questione. Barbareschi, oltre che personaggio dello spettacolo, è un rappresentante delle istituzioni. Se si aggiunge che il momento è particolarmente teso per l’insofferenza sviluppata dal cosiddetto popolo per i privilegi della classe politica si capisce quanto sia auspicabile un atteggiamento pubblico sobrio e inattaccabile. Un uomo della ‘legge’ non può concedersi alla legge dell‘irrazionalità.
D’accordo che c’è un diritto alla privacy e una legittima esigenza di tutelare i propri affetti e la propria vita. Si corre su quel sottilissimo filo che coinvolge il diritto di cronaca ed è difficile pensare che non ci fossero dei modi più eleganti per evitare lepunzecchiature di Roma, sicuramente non il migliore interlocutore da incontrare in vacanza.
Fa riflettere anche il fatto che un certo atteggiamento, poco incline alla diplomazia verbale, invischi ancora una volta un parlamentare di quella commistione politica e spettacolo post anni Novanta, che peraltro in passato ha già avuto esperienze televisive (ricorderete anche l’onorevole Carlucci), e che quindi conosce come funziona un po’ il piccolo schermo.
Per il principio del chi sbaglia paga le Iene dovranno rispondere delle azioni di disturbo, se veramente hanno violato il limite del giornalismo di cronaca, così come Barbareschinon potrà esimersi dal render conto del suo sfogo, sicuramente figlio di estenuazione ma in ogni caso violento e ingiustificabile, oltre che dell’accusa principe:l’assenteismo in Parlamento.
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