Il vecchio
leone continua a ruggire…
Si mischiano
le carte, cambiano i giocatori, ma il mazziere resta sempre lui: Silvio
Berlusconi si dimostra il politico più furbo e “resistente” del panorama
nazionale degli ultimi vent’anni.
Sarà per la
debolezza degli avversari, per la capacità di incarnare pregi e difetti della
maggioranza delle italiche genti, o forse per l’attitudine camaleontica di
mostrarsi a giorni alterni statista e demagogo; fatto sta che il “cavaliere”,
nonostante sia appesantito da qualche “marachella” di gioventù, resta il
baricentro della politica italiana, “regolatore” anche dell’ultima partita per
il Quirinale.
Se si
votasse a breve (ma non credo voglia farlo visti gli oneri attuali di un
governo in solitudine), vincerebbe a mani basse, riappropriandosi dei voti
scappati verso il centro e la protesta, senza meriti di buon governo ma con
l’indubbia capacità politica di trarre il massimo vantaggio in ogni situazione.
Io non l’ho
mai particolarmente apprezzato ma, oggi, l’argine al populismo pericoloso di
Grillo è la “realpolitik” di questo combattivo signore di 76 anni, “Silvio”,
come familiarmente a lui ci si riferisce in virtù del legame empatico che ha
saputo creare con buona parte del paese.
Il nostro
futuro è (ancora) nelle mani di due “vecchietti” arzilli e lucidi, Berlusconi e
Napolitano, inevitabilmente. La “piazza” non capisce e si agita, ma questo è
tempo di calma ed esperienza: l’abbattimento dell’attuale sistema politico (più
sensato riformarlo) e il conseguente vuoto di potere porterebbero il paese nel
caos, probabile preludio ad una pseudo-dittatura spacciata per governo del
popolo…
CORDIALMENTE
LUCA
CHIOFALO
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