ieri mi sono ritrovato a leggere un articolo sul suo giornale on-line della Sig.ra Sidoti che esprimeva le sue paure verso il gioco denominato "NickNomination", che sta spopolando su Facebook, e voleva avvisare i genitori del pericolo che questo gioco comporterebbe come ubriacarsi e essere istigati all'alcolismo. Leggendo il suddetto articolo ho notato che si è travisato il vero problema, che paradossalmente proprio il gioco ha portato alla luce di tutti.
Il problema a mio avviso non è tanto il gioco in quanto esso viene fatto solo per divertimento facendo qualcosa che già la maggior parte dei “nominati” fa ogni sabato sera o quando c’è l’occasione!
Quelle persone bevono già per conto loro senza bisogno di essere nominati, bevono con gli amici al bar, in discoteca e a quanto pare pure a casa!!!
A mio avviso il problema a questo punto non è il gioco ma il controllo deficitario delle famiglie. Incredibilmente sempre all'oscuro e sempre incoscienti di quello che i loro figli fanno quando escono di casa! Io ho 24 anni e la movida Eoliana la conosco abbastanza bene e posso garantire che i minorenni che bevono il sabato sera sono superiori a quelli che pubblicano video su Facebook.
Questo per dire che l’allarme va lanciato in maniera molto più ampia e non circoscritta a uno stupido gioco!!! Detto ciò, io lancerei un invito spassionato alle famiglie, che non è quello di evitare che il loro figlio prenda parte al gioco ma quello di controllarli di più soprattutto quando escono di casa!
Il mio intervento è dovuto al fatto principalmente che dai video si denota come la stragrande maggioranza di loro si filma in casa propria, con le proprie bottiglie, senza essere beccati dai genitori che incredibilmente non notano che il proprio figlio 14enne sia quanto meno “brillo” !
Trovo anche incredibile che si dica che il gioco ti istighi a bere e non si dice che i bar danno da bere a tutti senza badare all’età!
Quindi come detto già nel commento “ il problema è più grande di quanto si pensi" e a mio avviso il gioco c’entra ben poco!
Cordiali saluti
Marco Raffiti
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