Sempre più frequentemente, nel percorrere il quotidiano tragitto che ci porta a scuola o a lavoro, incappiamo nella tanto inevitabile, quanto insidiosa, buca. (A Lipari....non si contano più e più che di buche potremmo parlare di voragini)
La cattiva manutenzione delle strade e l’incuria sono le cause principali all’origine della formazione di queste voragini nonché del dissesto di intere aree.
La crescente intensità di traffico richiederebbe interventi di manutenzione molto più frequenti ed efficaci che evitino la formazione di crepe nella strada, che sigillino le fessure derivanti dalla sensibilità dell’asfalto alle variazioni termiche e che favoriscano un migliore drenaggio dell’acqua piovana ai lati della carreggiata.
E’ evidente che tutto questo ha un costo, e va da sé che in tempi di spending review e per restare in tema di “buchi” nel bilancio delle Pubbliche Amministrazioni, la realizzabilità di questi intenti si riduce drasticamente.
Eppure l’efficienza della rete stradale ha ripercussioni positive sulla sicurezza stradale e sul numero d’incidenti: a livello nazionale, la percentuale degli incidenti più o meno direttamente imputabile allo stato di degrado ed alla presenza di buche nella pavimentazione è del 17% sulle strade urbane, e del 27% su quelle extraurbane (Fonte Rapporto 2012 ACI-ISTAT).
Non ci sono dubbi che la soluzione al problema sarebbe viaggiare con sufficiente cautela da evitare la buca e quindi ogni altro disagio… ma poiché non è sempre possibile destreggiarsi con disinvoltura in un improbabile slalom cittadino, vi riportiamo qui di seguito un breve vademecum per la richiesta di risarcimento dei danni, che potrebbe esservi utile:
Richiedere l’intervento dell’autorità di pubblica sicurezza (Polizia Municipale/di Stato), per la redazione del verbale;
Fotografare il luogo ed il mezzo coinvolto, per provare la mancata segnalazione della buca;
Prendere i nominativi di eventuali testimoni;
Presentare il preventivo dei danni con relativa fattura che attesti l’avvenuta riparazione (ed in caso di danni fisici: certificazione delle eventuali lesioni subite, con valutazione del medico legale);
Presentare richiesta di risarcimento del danno all’Ente proprietario del tratto di strada in questione, ENTRO 5 giorni dal fatto, con raccomandata a.r.;
Avvisare la Compagnia Assicurativa, alla quale potrà essere affidata la gestione del sinistro.
Vi ricordiamo che l’Ente è tenuto alla cura/manutenzione della strada secondo quanto disposto dall’Art. 14 Codice della Strada (D.Lgs n° 235 del 1992).
Una fase piuttosto importante di questo iter riguarda la formulazione di un preventivo accurato dei danni riportati dal veicolo, il cui costo può aggirarsi intorno ad una spesa minima di 200/300 € fino a svariate centinaia, a seconda della loro entità. Possono essere visibili nell’immediato e riguardare:
pneumatici: forature, lacerazioni presenti sulla spalla (fianco) del pneumatico – attenzione a rigonfiamenti sospetti – ;
cerchi, sui quale è necessario verificare l’assenza di deformazioni, crepe e scheggiature.
Meno evidenti, ma piuttosto importanti per la sicurezza del veicolo, sono i danni
alle sospensioni, che rendono gli ammortizzatori meno reattivi, la marcia più ruvida e lo sterzo meno sensibile;
ai semiassi, con conseguente disallineamento del sistema di sterzo;
la perdita di liquidi nel sottoscocca, dalla quale può risultare compromesso il sistema di anticorrosione o il sistema frenante;
ai supporti del motore.
Alcuni comuni hanno sperimentato l’impiego di un nuovo asfalto per buche stradali. Il Comune di Milano (zona Loreto) ha di recente testato questo asfalto, già largamente diffuso in nord Europa, che ha la peculiarità di non sgranarsi, di rapprendersi subito e compattarsi ulteriormente al passaggio delle auto: costa mediamente il 25% in più della normale copertura, ma il costo è ammortizzato da una più semplice manutenzione che ha ridotto del 30% il numero di interventi per l’aggiustamento delle buche stradali.
Poiché si tratta ancora di sporadiche eccezioni di comportamenti virtuosi, vi invitiamo a guidare con cautela e… attenzione alle buche!
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