Pubblico delle grandi occasioni ieri sera al centro Studi per il
penultimo appuntamento di questa edizione di “Lipari, l’isola
della bellezza colta” incentrato sulle “Letture
Malapartiane”, con la partecipazione di alcune professoresse e
di studenti delle scuole superiori di Lipari e di numerosi giovani.
La serata è stata introdotta dalla lettura della poesia “Alba
Marina” letta da Paola Centorrino, subito dopo è proseguita
con l’ampio intervento di Silvia Campantico, “un uomo a
Lipari, il percorso umano e letterario di Curzio”, le ulteriori
letture sono state fatte da Tilde Pajno con “Il mare ferito”,
DA Paola Centorrino con “Mattino a Marina Corta” e “Donna
sul prato”, intercalate con letture su Canneto e Porticello,
per concludersi con l’intervento di Daniele Cannistrà che ha letto
il ricordo del giornalista Alfio Mangiameli di Malaparte a Lipari. In
chiusura della serata Giuseppe La Greca ha illustrato il progetto
culturale degli “Itinerari Malapartiani” che sarà
proposto all’amministrazione Comunale di Lipari per realizzare una
iniziativa culturale in grado di valorizzare ulteriormente il nostro
arcipelago come luogo di storia e di cultura nazionale ed
internazionale.
Si coglie l’occasione, infine, per comunicare che, dopo la
partecipare a “Naxoslegge” nel settembre 2012 e un articolo
apparso sulla rivista “Vogue Italia” n. 744 dell’agosto 2012,
un nuovo riconoscimento per il Centro studi eoliano e lo storico
Giuseppe La Greca è arrivato dalla prestigiosa rivista “ESPERIENZE
LETTERARIE” fondata nel 1976, e riconosciuta a livello
internazionale come uno dei periodici più prestigiosi nell'ambito
degli studi sulla civiltà e sulle lettere italiane, ha pubblicato
nel numero 1 del 2013, pagg. 140-141 una scheda bibliografica sul
volume “Curzio Malaparte alle isole Eolie, Vita al confino,
amori e opere”.
Scrive la dott.ssa Elena Scrima (….) La costrizione a Lipari
appare allo scrittore inizialmente intollerabile, ma l’atmosfera
eoliana lo avvolge gradualmente, facendogli riscoprire la classicità
e suggerendogli visioni fantastiche frammiste ad episodi tratti dalla
quotidianità. Il confinato coglie gli aspetti più lirici della vita
elementare che gli scorre intorno e li fissa in poesie e racconti
riproposti da Giuseppe La Greca. Ne nasce un’antologia, strutturata
in capitoli tematici, che alterna le pagine firmate da Malaparte ad
episodi biografici come il tormentato ed intenso rapporto con
Flaminia, « giovane signora dell’aristocrazia » torinese (…).
Carteggi, foto, testimonianze sono finalizzati da La Greca a
ricordare l’intensità dei sette mesi di condanna che, per un
improvviso mutamento di prospettiva, si dilatano fino a divenire
un’esperienza rieccheggiata di continuo da Malaparte. La terra
isolana, percepita al momento dello sbarco nella sua dimensione di
luogo punitivo ed estraneo, causa di indebolimento della capacità
creativa, viene trasfigurata dallo sguardo poetico e riscattata in
opportunità per sperimentare sentimenti di solidarietà e simpatia.
(…)
(…) il trasferimento gli appare preambolo di una vicina libertà:
la gioia della speranza non gli impedirà di volgere un addio a
quella costa, modulato attraverso uno struggente ossimoro:
“Ma in te sola ritrovo la felice
tristezza dell’esilio”.
Appuntamento al 29 maggio con l’ultimo incontro sulle giornate di
Filicudi del 1971.
L’ufficio Stampa del Centro Studi
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