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domenica 18 maggio 2014

"Letture Malapartiane" al Centro Studi. Notevole riscontro di pubblico. E lo storico La Greca "approda" su "Esperienze Letterarie"

 Pubblico delle grandi occasioni ieri sera al centro Studi per il penultimo appuntamento di questa edizione di “Lipari, l’isola della bellezza colta” incentrato sulle “Letture Malapartiane”, con la partecipazione di alcune professoresse e di studenti delle scuole superiori di Lipari e di numerosi giovani.
La serata è stata introdotta dalla lettura della poesia “Alba Marina” letta da Paola Centorrino, subito dopo è proseguita con l’ampio intervento di Silvia Campantico, “un uomo a Lipari, il percorso umano e letterario di Curzio”, le ulteriori letture sono state fatte da Tilde Pajno con “Il mare ferito”, DA Paola Centorrino con “Mattino a Marina Corta” e “Donna sul prato”, intercalate con letture su Canneto e Porticello, per concludersi con l’intervento di Daniele Cannistrà che ha letto il ricordo del giornalista Alfio Mangiameli di Malaparte a Lipari. In chiusura della serata Giuseppe La Greca ha illustrato il progetto culturale degli “Itinerari Malapartiani” che sarà proposto all’amministrazione Comunale di Lipari per realizzare una iniziativa culturale in grado di valorizzare ulteriormente il nostro arcipelago come luogo di storia e di cultura nazionale ed internazionale.
Si coglie l’occasione, infine, per comunicare che, dopo la partecipare a “Naxoslegge” nel settembre 2012 e un articolo apparso sulla rivista “Vogue Italia” n. 744 dell’agosto 2012, un nuovo riconoscimento per il Centro studi eoliano e lo storico Giuseppe La Greca è arrivato dalla prestigiosa rivista “ESPERIENZE LETTERARIE” fondata nel 1976, e riconosciuta a livello internazionale come uno dei periodici più prestigiosi nell'ambito degli studi sulla civiltà e sulle lettere italiane, ha pubblicato nel numero 1 del 2013, pagg. 140-141 una scheda bibliografica sul volume “Curzio Malaparte alle isole Eolie, Vita al confino, amori e opere”.
Scrive la dott.ssa Elena Scrima (….) La costrizione a Lipari appare allo scrittore inizialmente intollerabile, ma l’atmosfera eoliana lo avvolge gradualmente, facendogli riscoprire la classicità e suggerendogli visioni fantastiche frammiste ad episodi tratti dalla quotidianità. Il confinato coglie gli aspetti più lirici della vita elementare che gli scorre intorno e li fissa in poesie e racconti riproposti da Giuseppe La Greca. Ne nasce un’antologia, strutturata in capitoli tematici, che alterna le pagine firmate da Malaparte ad episodi biografici come il tormentato ed intenso rapporto con Flaminia, « giovane signora dell’aristocrazia » torinese (…).
Carteggi, foto, testimonianze sono finalizzati da La Greca a ricordare l’intensità dei sette mesi di condanna che, per un improvviso mutamento di prospettiva, si dilatano fino a divenire un’esperienza rieccheggiata di continuo da Malaparte. La terra isolana, percepita al momento dello sbarco nella sua dimensione di luogo punitivo ed estraneo, causa di indebolimento della capacità creativa, viene trasfigurata dallo sguardo poetico e riscattata in opportunità per sperimentare sentimenti di solidarietà e simpatia. (…)
(…) il trasferimento gli appare preambolo di una vicina libertà: la gioia della speranza non gli impedirà di volgere un addio a quella costa, modulato attraverso uno struggente ossimoro:
Ma in te sola ritrovo la felice
tristezza dell’esilio”.
Appuntamento al 29 maggio con l’ultimo incontro sulle giornate di Filicudi del 1971.
L’ufficio Stampa del Centro Studi

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