Senza farla troppo lunga, sull’Area Marina Protetta si è consumato pubblicamente lo
scontro tra le due “anime” della popolazione eoliana.
Quella che vorrebbe tutelare e valorizzare il nostro
patrimonio paesaggistico e culturale, anche accettando qualche inevitabile
vincolo, e l’altra che non vorrebbe lacci e lacciuoli, che non vede di buon
occhio neppure l’inclusione nella lista UNESCO e, forse, pensa che un ritorno
alla “cementificazione facile” sia la soluzione per il futuro delle Eolie.
Bene, io penso che vada riconosciuto ad ognuno il diritto
di esprimere la propria idea in merito, ma non è possibile tergiversare
ulteriormente: è il momento di decidere, senza ambiguità, su quali linee guida
devono poggiare il futuro e lo sviluppo dell’arcipelago.
Dipendesse da me non avrei
dubbi.
Pur non possedendo particolare sensibilità
“ambientalista”, mi sembra evidente che le caratteristiche del nostro territorio
impongono (se si vogliono scongiurare una irrimediabile alterazione delle
peculiarità che lo rendono unico al mondo e, conseguentemente, un permanente
declino) di puntare sul patrimonio “naturale”, preservandolo e facendone il
volano del nostro sviluppo socio-economico. Comprendo le resistenze e i dubbi
dei poco informati e di chi teme, erroneamente ed in maniera preconcetta, di
vedere limitate e penalizzate le proprie attività, ma sono certo che, con una “gentile” opera di
sensibilizzazione culturale, si potranno convincere anche gli Eoliani più
restii che le straordinarie bellezze naturali donateci vanno, nell’interesse
comune, tutelate e valorizzate.
Ci renderemo conto, come
avvenuto in altre località, che da esse si può trarre sostentamento: per essere
chiari, ci faranno fare pure i "piccioli"...!
CORDIALMENTE
LUCA CHIOFALO
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