LEGIONE
CARABINIERI “SICILIA”
Comando
Provinciale di Messina
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Comunicato
stampa bis del 4 giugno 2014
Compagnia
Carabinieri di Taormina
Taormina,
incendio alla Discoteca Meridien del 9 maggio, i Carabinieri eseguono
due misure cautelari.
In
molti ricorderanno il rocambolesco tentativo di incendiare il
Meridien,
noto locale rivierasco di Taormina. Erano le due di notte del 9
maggio quando un violento incendio veniva appiccato da due inesperti
ed incauti piromani alla veranda esterna del Meridien.
Numerosi passanti in transito per la strada statale, avevano notato
le fiamme e subito segnalato ai Vigili del Fuoco e ai Carabinieri il
grave episodio.
Nel
primo intervento si era pensato ad un possibile incendio accidentale
dovuto ad un corto circuito o ancor peggio all’ipotesi di una
ritorsione legata al racket delle estorsioni, ma il quadro della
vicenda di lì a poco avrebbe assunto dei contorni ben differenti e
forse più grotteschi.
La
pattuglia dei Carabinieri prontamente intervenuta, mentre ancora
erano in corso le attività dei vigili del fuoco si era dedicata alla
prima fondamentale attività di indagine individuando da subito la
natura dolosa dell’evento nelle figure di due loschi individui che
nel cuore della notte avevano tentato di appiccare il fuoco alle
suppellettili della veranda.
Dopo
il primo spavento dovuto all’incendio giungevano le prime sorprese.
Gli inquirenti, affiancati dai titolari, nei monitor della
videosorveglianza cominciavano a notare strani elementi. Dalle
immagini si potevano apprezzare, nitidamente, le sagome due uomini
che accedevano dalla spiaggia e cominciano a cospargere di liquido
infiammabile i divanetti e le altre suppellettili presenti sulla
veranda del locale.
Esclusa
dunque l’ipotesi del corto circuito si rendevano palesi, ben più
gravi congetture. Nel frattempo, la visione dei filmati dimostrava
come le fiamme, pochi istanti prima avessero avviluppato tutti i
mobili e le attrezzature musicali. Poi una scena tragicomica ripresa
dalle telecamere, con uno dei piromani che prendeva fuoco e correva
verso il mare. Nulla di grave per fortuna, anche grazie alla
vicinanza delle acque. In realtà forse per un errore di valutazione
un po’ di benzina doveva essere finita sulle scarpe e sui pantaloni
tanto da prendere fuoco insieme alle suppellettili. Poi l’uomo che
corre verso la spiaggia e si butta in acqua.
Mentre
il fuoco inizia a fare i suoi danni i due piromani si allontanavano
dalla spiaggia, da dove erano giunti.
Le
immagini del sistema di video sorveglianza però sono fin troppo
chiare e consentono di identificare almeno uno degli autori.
Carabinieri e titolari, davanti ai monitor concordano sull’identità
di uno dei piromani. Troppo profonda la conoscenza di
quell’individuo, si tratta del vecchio gestore dello stesso locale,
con il quale si erano create varie questioni di rancore.
Forse
una serie di controversie insolute alla base dell’insano e
maldestro gesto criminale che avrebbe potuto portare a danni ben più
gravi. Si è poi infatti appurato che alcune persone stavano
riposando a pochi metri dall’incendio.
Appena
acquisiti gli elementi sufficienti, i Carabinieri della Stazione di
Taormina con i colleghi di Graniti, nel pieno della notte avviavano
le ricerche sul territorio di Catania, sede dell’abitazione del
presunto incendiario.
Era
fondamentale comprendere se fosse realmente lui il colpevole e chi
fosse poi il suo complice. Solo poche ore dopo, nella prima mattinata
si è riusciti a raggiungere l’uomo a Catania e interrogarlo negli
uffici della Compagnia di Catania Piazza Dante. Qui i Carabinieri di
Taormina hanno posto il reo di fronte alla proprie responsabilità
rese inoppugnabili dalle prove fino al allora raccolte. Di fronte
all’inconfutabilità delle immagini e delle altre risultanze
investigative, G.C.
58enne agente
di
commercio catanese,
ha ammesso le proprie responsabilità fornendo una precisa
ricostruzione dei fatti. È stato poi agevole individuare il complice
e raggiungerlo presso la propria attività commerciale sempre a
Catania. Così anche C.S.,
36 enne catanese, commerciante di abiti,
è stato raggiunto presso il proprio esercizio commerciale e posto di
fronte alle proprie responsabilità. L’uomo in questo caso si è
detto totalmente estraneo al motivo del contendere ed ha dichiarato
di aver aiutato l’amico, senza un’apparente ragione e per spirito
di amicizia.
Al
termine dell’attività i carabinieri della Compagnia di Taormina,
non essendo più sussistenti gli elementi per un arresto in flagranza
hanno deferito in stato di libertà G.C. e C.S. per incendio doloso
aggravato.
I
danni causati da questa maldestra vendetta ammontavano a circa 40.000
euro.
Ieri
quale esito delle indagini sono state emesse ed eseguite due misure
cautelari a carico degli autori dell’insano gesto. Nei confronti di
G.C. 58enne agente di commercio catanese, ritenuto la mente del
disegno criminale, l’Autorità Giudiziaria ha emesso un
provvedimento cautelare di detenzione agli arresti domiciliari che i
Carabinieri della Stazione di Taormina hanno subito eseguito. Anche
nei confronti del complice C.S. 36 enne catanese, commerciante di
abiti, l’Autorità Giudiziaria non è rimasta inerte ed ha emesso
un provvedimento di allontanamento dai luoghi frequentati dalle
vittime. Anche questo provvedimento è stato subito notificato dai
Carabinieri della Stazione di Taormina. In questo modo si è dato
legittimo sfogo e tutela ai timori delle vittime che temevano
ulteriori ripercussioni. La tempestiva attività di indagine dei
Carabinieri ed il preciso e tempestivo coordinamento con l’Autorità
Giudiziaria ha consentito un rapido ripristino dell’ordine ed ha
fornito rapido appagamento alle esigenze delle vittime.
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