Gent.le direttore, Le chiedo gentilmente di pubblicare queste parole per la scomparsa del caro Emilio.
" Carissimo Emilio (scusa se arrivo in ritardo ma la tua scomparsa , per tutti i vecchi vulcanari, non può passare sotto silenzio),
carissima Sig.ra Giovanna,
carissimi Francesco, Gisella e Paola,
Queste parole servono a ricordare i nostri tempi eroici quando è stata messa per la prima volta la luce elettrica a Vulcano ed io, abbracciando mio padre ho pianto a lungo per la felicità dicendo addio alle candele, alle lampade ad acetilene, al motore a testa calda con il quale cercavamo di dare luce per alcune ore all’albergo dove la sera i clienti tutti insieme tiravano la corda per accendere il motore. Un addio a tutto quello. Poi finalmente la luce elettrica, insieme a te che ti aggiravi per l’isola sempre tranquillizzante e che venivi e ci risolvevi tutto e ci spiegavi tutte le cose.
Caro amico, è stato un tempo felice ed indimenticabile, hai avuto ed hai una splendida famiglia dove, a parte le eccezionalità delle capacità di Gisella e Paola, hai Francesco che è un riferimento e una garanzia per tutta la nostra comunità. Egli ci ha abituato al decoro delle nostre chiese ed all’eleganza e raffinatezza dei suoi fiori. Francesco è una persona attenta, che ama il suo paese e la sua gente e si ricorda di chi è nato, di chi è morto, di quale anniversario c’è, in maniera sbalorditiva, è tuo figlio e quindi è tutto merito tuo e della sig.ra Giovanna. Padre Sardella è l’eccezionale sacerdote che noi ci ritroviamo sempre anche perché ha una spalla come Francesco.
Noi continuiamo nei figli e tu ,oltre al tuo lavoro e alla tua presenza, hai ben seminato.
Ti abbiamo voluto e ti vogliamo bene, a te e ai tuoi".
Caterina Conti
carissima Sig.ra Giovanna,
carissimi Francesco, Gisella e Paola,
Queste parole servono a ricordare i nostri tempi eroici quando è stata messa per la prima volta la luce elettrica a Vulcano ed io, abbracciando mio padre ho pianto a lungo per la felicità dicendo addio alle candele, alle lampade ad acetilene, al motore a testa calda con il quale cercavamo di dare luce per alcune ore all’albergo dove la sera i clienti tutti insieme tiravano la corda per accendere il motore. Un addio a tutto quello. Poi finalmente la luce elettrica, insieme a te che ti aggiravi per l’isola sempre tranquillizzante e che venivi e ci risolvevi tutto e ci spiegavi tutte le cose.
Caro amico, è stato un tempo felice ed indimenticabile, hai avuto ed hai una splendida famiglia dove, a parte le eccezionalità delle capacità di Gisella e Paola, hai Francesco che è un riferimento e una garanzia per tutta la nostra comunità. Egli ci ha abituato al decoro delle nostre chiese ed all’eleganza e raffinatezza dei suoi fiori. Francesco è una persona attenta, che ama il suo paese e la sua gente e si ricorda di chi è nato, di chi è morto, di quale anniversario c’è, in maniera sbalorditiva, è tuo figlio e quindi è tutto merito tuo e della sig.ra Giovanna. Padre Sardella è l’eccezionale sacerdote che noi ci ritroviamo sempre anche perché ha una spalla come Francesco.
Noi continuiamo nei figli e tu ,oltre al tuo lavoro e alla tua presenza, hai ben seminato.
Ti abbiamo voluto e ti vogliamo bene, a te e ai tuoi".
Caterina Conti
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