Nell’ambito
di periodici controlli svolti lungo l’intero territorio di giurisdizione,
personale militare dipendente, ha rinvenuto a bordo di una barca da pesca
all’ormeggio presso il sorgitore di Portorosa una rete da pesca che, per
caratteristiche costruttive (larghezza di maglia, trama di filato, ecc.), è
classificabile come rete da posta derivante del tipo “spadara”, attrezzo che da
anni è stato dichiarato illegale e che di norma viene utilizzato per la pesca
dei grandi pelagici (tonni, pescespada, ecc). Detta rete vietata, aveva una
lunghezza di circa 700 mt. ed un’apertura di maglia di 18 cm.
A carico
del proprietario del peschereccio, intervenuto durante l’attività di controllo,
è stato elevato un verbale di illecito amministrativo di € 4000,00 per
violazione del combinato disposto del D.M. 21.09.2011, del Reg. CE 894/97 e del
D.lgs 4/2012 per detenere a bordo dell’unità da pesca una rete da posta
derivante con misure non consentite. Tale attrezzo è stato sottoposto a
sequestro amministrativo.
Nei
giorni scorsi, inoltre, durante
un controllo della costa di giurisdizione, il gommone GC A 64 della Guardia
Costiera di Milazzo, impegnato in ordinaria attività di vigilanza, ha rinvenuto
in località Terme Vigliatore, due spezzoni di reti da posta fissa del tipo
“tremaglio” calate in prossimità dalla costa presumibilmente da pescatori non
professionisti. Il personale operante ha proceduto al sequestro degli attrezzi
in quanto illecitamente impiegati da soggetti non autorizzati all’esercizio
della pesca professionale. I citati attrezzi da pesca possono essere utilizzati
esclusivamente da pescatori professionali, con unità iscritte ed in possesso di
apposita licenza di pesca, il loro utilizzo è infatti vietato per chi esercita
la pesca sportiva o ricreativa, la violazione di tale divieto comporta la
sanzione amministrativa pari a 1.000 euro e la confisca dell’attrezzo e
dell’eventuale prodotto ittico pescato. Inoltre gli attrezi in questione erano
impiegati in violazione del D.M. 10 giugno 2004 contenente la disciplina delle
reti da posta fissa.
Tale operazione si inserisce
nell’attività di vigilanza e controllo della pesca che quotidianamente la
Guardia Costiera di Milazzo svolge a terra e a mare finalizzata ad accertare il
rispetto delle norme della politica comune della pesca, per garantire una pesca
sostenibile e che non depauperi il patrimonio ittico.
A difesa dell’ambiente marino e
costiero gli uomini della Guardia Costiera di Milazzo, hanno effettuato
apposito sopraluogo presso il torrente Mela di Barcellona P.G. a seguito di
segnalazione inerente il presunto sversamento di sostanze inquinanti nello
specchio acqueo antistante lo stesso torrente. I militari intervenuti non hanno
riscontrato presenza di prodotti di presunta natura idrocarburica, tuttavia
sono stati prelevati dei campioni già inviati all’ARPA di Messina al fine di
verificarne l’esatta natura.
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